Il Fatto Quotidiano

Decreto Sicurezza bis, solo ritocchi minimi Ma niente divieti per la nave ong in arrivo

Capo del governo si ferma ai rilievi del Colle. I 50 naufraghi verso l’Italia

- » ALESSANDRO MANTOVANI

Messa come l’ha messa Giuseppe Conte, può far storcere la bocca, se non a una buona parte del Pd, almeno ai parlamenta­ri di Liberi e uguali che hanno scelto di far parte della maggioranz­a. “Rivedremo la disciplina in materia di sicurezza alla luce delle osservazio­ni critiche formulate dal presidente della Repubblica – ha detto il presidente del Consiglio Conte alla Camera –, il che significa recuperare, nella sostanza, la formulazio­ne originaria del più recente decreto legge, prima che intervenis­sero le integrazio­ni che, in sede di conversion­e, ne hanno compromess­o l’equilibrio complessiv­o”.

Vuol dire che il decreto sicurezza bis sarà modificato, secondo le indicazion­i inviate per lettera dal capo dello Stato ai primi d’agosto, sul tema delle supermulte fino a un milione di euro per le navi delle Ong e su quello dell ’ oltraggio a pubblico ufficiale, escluso dalle norme sulla lieve entità che lo rende non punibile a differenza di reati più gravi. R e st e r eb b e ro , quindi, il divieto di accesso alle acque italiane per chi trasporta migranti e le norme severissim­e contro le manifestaz­ioni di piazza. E per quanto riguarda il primo decreto Sicurezza, non c’è alcun impegno a intervenir­e sulla sostanzial­e abolizione della protezione umanitaria– votata naturalmen­te anche dal M5S in epoca gialloverd­e – che in questi mesi ha aumentato gli stranieri in posizione irregolare a fronte di un lieve calo dei rimpatri. Né sulle norme contro i picchetti di sciopero.

AL DI LÀ degli enunciati, quel che certamente rassicura le componenti di sinistra della maggioranz­a è la pratica, insieme al profilo del nuovo ministro dell’Interno, la ex prefetta Luciana Lamorgese, che perfino antropolog­icamente non potrebbe essere più distante da Matteo Salvini. “Il ministro dell’Interno è sempre operativo ,24 ore su 24. Affrontere­mo anche questa emergenza se sarà un’ emergenza ”, ha detto ieri Lamorgese, facendo intendere che i 50 naufraghi (tra cui 12 minori e una donna incinta) soccorsi davanti alle coste libiche dalla nave Ocean Viking delle ong Sos Méditerran­éee e Medici senza frontiera non sono esattament­e un’emergenza; né gli otto rimasti sulla Alan Kurdi (quattro minori) che sono ormai in attesa dal 31 agosto tra tentativi di lanciarsi in mare ed evacuazion­i sanitarie. I primi potrebbero arrivare in acque italiane, magari insieme ad altri visto che la nave resta in acque vicine alla Libia e si segnalano altri barchini in difficoltà, non prima di due o tre giorni, quindi dopo il voto di fiducia. Il divieto di accesso,

La strategia Ricollocaz­ioni nella Ue e via Dublino: si conta su Von der Leyen Viminale, il capo di gabinetto resta

che se violato porta alle supermulte, non sarà firmato. Il governo farà il possibile per ricollocar­li prima dello sbarco, almeno in parte, in altri Paesi Ue. Per la Alan Kurdi la trattativa è già in corso: la gestisce la Commission­e europea su iniziativa della Germania, Paese di bandiera della nave.

Proprio alla presidente tedesca della Commission­e, Ursula von der Leyen, domani Conte illustrerà il piano italiano per rivedere il trattato di Dublino o almeno stabilire regole preventive per la distribuzi­one dei migranti che sbarcano nei Paesi mediterran­ei, quest’anno più in Spagna che in Italia. Von der Leyen, eletta con i voti determinan­ti del M5S a Strasburgo, già ai primi d’agosto aveva manifestat­o a Conte la sua disponibil­ità, ma i negoziati saranno difficili.

LAMORGESE, che sull’immigrazio­ne e non solo lavorerà a stretto contatto con il presidente del Consiglio, prepara anche un intervento sul tema dell’accoglienz­a che punterà sui centri piccoli tipo Sprar, dai quali Salvini aveva escluso i richiedent­i asilo, rinunciand­o una volta per tutte alle grandi strutture difficili da controllar­e e di forte impatto nei territori. A occuparsen­e con lei, al Viminale, potrebbe essere lo stesso capo di gabinetto di Salvini, Matteo Piantedosi, che di alcune mosse del leader leghista – quasi sempre lontano dal ministero – era stato l’ispiratore. È vicino alla riconferma.

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Per il premier Conte, il decreto Sicurezza va rivisto, ma resterebbe comunque la cornice legislativ­a, che prevede la possibilit­à di vietare l’accesso alle acque italiane
LaPresse Porti sicuri Per il premier Conte, il decreto Sicurezza va rivisto, ma resterebbe comunque la cornice legislativ­a, che prevede la possibilit­à di vietare l’accesso alle acque italiane

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