LA BASTIGLIA E IL GOVERNO DAL “VOLTO UMANO”
Dopo quattordici mesi di chiassosa e ossessiva baraonda salviniana, sarebbe già un miracolo s e il Conte due riuscisse a imporre un metodo dal “volto umano” con un linguaggio “rispettoso”, “mite” e “paziente”. Un “volto umano” che conduce al “nuovo umanesimo” contiano e che il premier cita riprendendolo da un padre nobile della socialdemocrazia italiana, il già capo dello Stato Giuseppe Saragat ( ne lla foto) che nella seduta inaugurale dell’Assemblea Costituente disse che la democrazia è “soprattutto un problema di rapporti fra uomo e uomo”.
È una citazione centrale nel lungo discorso di ieri alla Camera perché, al di là di programma e buone intenzioni, mette in evidenza, appunto, la novità del metodo di Conte, anche quando si tratta di reagire alla gazzarra sovranista. Una mitezza radicale che sarà necessaria nei primi giorni soprattutto per avvicinare i due alleati del governo, ieri rimasti perlopiù a distanza dopo sei anni di guerra e di insulti. È questo il primo nodo del premier. Anche perché la destra fascioleghista non ha perso tempo e di fatto ieri ha quasi assediato il Parlamento, invocando dentro e fuori in piazza il voto anticipato. Ecco, forse ai suoi ministri (e non solo), Conte dovrebbe distribuire una foto della piazza salvinian-meloniana come memento della nuova fase. Ché le incognite giallorosse dei grillodem sono direttamente proporzionali alla richiesta di urne dell’opposizione, che vive questo governo come “una Bastiglia” (il leghista Molinari) delle poltrone da espugnare democraticamente con il voto. E per smontare la bufala del ribaltone propalata dalla destra, il Conte due non avrà bisogno solamente della fatidica amalgama tra M5S e Pd, ma dovrà affinare ulteriormente le sue doti di mediazione per sventare il fuoco amico (oggi il nome sulla bocca di tutti è quello di Renzi, poi chissà). L’amore esploso con l’Ue va bene, ma poi i governi cadono in patria.