Il Fatto Quotidiano

Noiosa ma condivisib­ile all’80% la lista di tutte le cose da fare

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Sarà difficile a Conte far rivivere l’atmosfera western del discorso contro Salvini; anche in ragione di ciò il discorso di ieri è apparso prolisso, meno avvincente dell’affilata filippica del 20 agosto. Ho trovato noiosa nella forma, ma all’80% condivisib­ile nella sostanza, la lista delle cose da fare: bene su Sanità pubblica, asili nido, revisione dei decreti Sicurezza; così così su Lavoro (il Pd cancellerà il suo Jobs Act?); male sull’autonomia differenzi­ata, che proseguirà. Ho apprezzato molto la citazione di Hannah Arendt, riferiment­o fin troppo alto per spiegare la moratoria sui reciproci sospetti tra M5S e Pd. I pregiudizi “non possiamo ignorarli, dato che si agitano dentro di noi”, scrisse la Arendt, secondo la quale è compito della politica produrre “giudizi” in grado di dissolvere “l'idea che la politica sia una trama di menzogne e inganni prodotta da interessi meschini e da una ancor più meschina ideologia” che oscilla “tra vuota propaganda e nuda violenza”. Riuscirann­o i nostri eroi?

Ps. Impagabili le faccette dei renziani quando Conte ha sbarrato la strada alle trivelle.

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Scrittrice e giornalist­a del “Fatto”

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