Come fidarci di lui? Colpisce l’assenza totale di autocritica
Conte è senz’altro efficace nella sua eleganza, nei suoi modi ben educati e pure nella sua abilità politica, ma del suo discorso mi ha colpito la totale assenza di autocritica. È come se quanto di male fosse avvenuto nel governo precedente dei gialloverdi fosse successo a sua insaputa, e questo mi disturba. Come possiamo fidarci quando dice che lavorerà per un governo che duri fino al termine della legislatura, o quando dice che ci sarà un vero cambiamento, o che lui ne sarà il garante?
Sono cose già sentite l’anno scorso. Di certo non dipenderà solo da lui, ma l’esperienza passata avrebbe consigliato perlomeno più prudenza. I tanti temi citati dal presidente sono ambiziosi, sembrano dei grandi sogni per l’Italia, ma il rischio è quello di avere un elenco generico in cui si fa fatica a individuare quali siano le priorità. E, soprattutto, non si sa neanche nel concreto se poi ci sarà davvero l’accordo tra i nuovi alleati Pd e Movimento 5 Stelle nel volerli realizzare questi punti.