È positivo che si voglia iniziare una vera stagione riformatrice
Mi è sembrata una buona idea iniziare il discorso sottolineando come sia il caso di ridare una certa dignità alla politica e al governo, anche per quanto riguarda il linguaggio. In questi mesi abbiamo assistito a degli eccessi stupidi, ancor più che sgradevoli. Trovo giusto che in quel frangente Conte abbia usato un tono quasi pedagogico, perché ce ne era bisogno. Sulla parte programmatica devo dire che condivido quasi tutte le buone intenzioni del presidente, ma faccio fatica a capire come si realizzeranno in concreto. Sulle tasse, per esempio, come si fa a realizzare il famoso “pagarle tutti per pagarle di meno”? Questo non ci è stato detto. Trovo positivo che si voglia iniziare una stagione riformatrice, ma bisogna augurarsi che i cosiddetti riformatori di oggi abbiano studiato almeno Giolitti. Se non altro, pur con questo programma vago, 5 Stelle e Pd hanno meno divergenze rispetto a quante ne avessero i gialloverdi. Questo lascia ben sperare.