Il Fatto Quotidiano

“Siano i giudici a valutare questi partiti”

Il costituzio­nalista: “La legge già tutela contro violenza e fascismo”

- VDS

zionale. C’è una chiara disposizio­ne costituzio­nale, la 12ª transitori­a e finale, nonché due leggi.

Quali?

La legge Scelba e la legge Mancini: stabilisco­no chiarament­e non solo il divieto di ricostruzi­one del partito fascista, e sottolineo in “qualsiasi forma”, ma anche il divieto di apologia. Peraltro, l’articolo 4 della legge Scelba espressame­nte prevede che l’apologia a mezzo stampa sia una aggravante. Per questo ritengo sia necessario assumere una decisione generale, che non arrivi quindi dal parlamento – poiché le leggi già ci sono – né da parte di soggetti privati come Facebook, che certamente non hanno le competenze per pronunciar­e parole definitive, ma dalla magistratu­ra. Ovviamente tutto questo non deve avere a che fare con la libertà di stampa ed espression­e, quello che costituisc­e reato non sono le opinioni, neppure le più odiose ma la violenza e la propaganda del fascismo.

Ci sono molti precedenti legati alla diffusione dell’odio online. Non confondere­i i due piani: ci sono due questioni importanti. La prima è legata all’uso disinvolto e incontroll­ato dei social, è gravissimo che si leggano insulti, offese alla dignità delle persone e commenti insopporta­bili. Per tutto questo ci sono leggi che vanno fatte rispettare e che forse vanno riviste. Le offese alle ministre in questi giorni sono solo le ultime di una lunga serie. La seconda è che parliamo di altro, dell’uso illegittim­o dei social vista la natura illegittim­a e fascista d e l l ’ o r g an i zz a z i on e . Certo non lascerei a soggetti privati come Facebook il monopolio d el l ’ ultima parola. Anche perché oggi intervengo­no nei confronti di una associazio­ne di cui si ritiene la natura fascista, domani chissà. La libertà di manifestar­e i propri pensieri, anche i meno edificanti, è un valore sacrosanto da tutelare.

Cosa si può fare?

Negli anni Settanta due associazio­ni furono sottoposte ad accertamen­to giudiziari­o e furono sciolte ( Ordine Nuovo e Avanguardi­a Nazionale). A quel tempo certo non c’era Facebook: quello che quindi mi auguro è che al di là dei singoli fatti di violenza, al di là delle loro espression­i nel web, l’autorità giudiziari­a svolga un accertamen­to più generale su questi soggetti ovviamente con tutte le garanzie per le parti. Un eventuale processo potrebbe essere anche la sede dove gli esponenti di CasaPound potranno dimostrare che la loro qualificaz­ione di fascisti del Terzo millennio in realtà non ha un riscontro.

Gli accertamen­ti non competono a imprese private Anche a garanzia della libertà di espression­e

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