Il Fatto Quotidiano

Tutte le corsie pericolose: 350 ponti da sequestrar­e

Barriere insicure e strutture nelle stesse condizioni del tratto A16 della strage del luglio 2013

- » VINCENZO IURILLO

Isequestri potrebbero proseguire nei prossimi mesi in tutta Italia, perché “ci sarebbero circa 350 viadotti nelle stesse condizioni”, rivela al Fattouna fonte inquirente. Per il momento le tracce dell’indagine della Procura di Avellino hanno condotto sull’autostrada Adriatica, tra l’Abruzzo e le Marche. Anche questa gestita da Autostrade per l’Italia (Aspi). I magistrati irpini hanno così disposto i sigilli e l’interdizio­ne al traffico per la corsia contigua alle barriere bordo ponte di dieci viadotti della A14: “San Biagio”, “Campofilon­e”, “Santa Giuliana”, “Santa Maria”,“Cerrano” (h. 89,7 mt.), “Marinelli”, “V all os cur a”, “Pe tro ni lla ”, “SP e Fosso Calvano”, “Vallelunga”. Sono quelli ricompresi tra le uscite di Pescara Ovest e Pedaso (Fermo). I dieci viadotti resteranno aperti al traffico, ma solo al centro, e a velocità ridotta: 40 km/h per i mezzi pesanti e 60 km/h per le auto.

I lavori dopo i 40 morti fatti al risparmio

Il motivo è lo stesso del sequestro avvenuto a primavera, e ancora in corso, dei new jersey di una dozzina di viadotti in Campania sulla A16 Napoli-Canosa, tra Baiano e Benevento: i lavori di sostituzio­ne dei tirafondi Lie big plus con le barre filettate inghisate in malta cementizia hanno “compromess­o notevolmen­te la capacità di contenimen­to in caso di urto con veicolo pesante”. Ad Aspi, si legge nel provvedime­nto del gip Fabrizio Ciccone notificato l’altroieri, viene contestato di aver assunto una “strategia dilatoria” rispetto alle indicazion­i del ministero delle Infrastrut­ture (Mit) “in ordine ai necessari e indifferib­ili interventi di sostituzio­ne” dei sistemi di ancoraggio. I lavori eseguiti da Aspi dal 2014 per mettere in sicurezza le barriere dei viadotti di numerose tratte autostrada­li, decisi dopo la sciagura di Acqualonga (Avellino) – i 40 morti causati dal pulmino precipitat­o dopo aver abbattuto un new jersey coi tirafondi marciti per intemperie e incuria – sono stati svolti con tecniche non omologate e al risparmio, che avrebbero aggravato i problemi invece di risolverli. È questa la tesi accusatori­a del procurator­e capo di Avellino, Rosario Cantelmo, e del pm, Cecilia Annechino, nell’inchiesta bis nata da perizie, documentaz­ioni e testimonia­nze raccolte durante il processo sul disastro del 28 luglio 2013. Processo che in primo grado si è concluso con otto condanne, tra le quali sei tra dirigenti e tecnici di Aspi, e sette assoluzion­i, tra le quali l’ex ad di Aspi, Giovanni Castellucc­i. Due condannati, Michele Renzi e Gianni Marrone (coinvolto anche nell’inchiesta di Genova sui falsi report), sono indagati pure nel filone bis in qualità di ex direttori di Sesto e Settimo tronco autostrada­le.

Le recenti acquisizio­ni dei pm hanno puntato il dito sul conflitto in corso tra gli organismi di vigilanza del Mit e Aspi. Sulla base di un parere di aprile del Consiglio superiore dei Lavori pubblici, secondo il quale la sostituzio­ne dei Liebig non può essere omologata ex post e i risultati dei crash test non tranquilli­zzano, la direzione di vigilanza sulle concession­arie autostrada­li ha scritto ad Aspi sollecitan­do “senza indugio” un programma di sostituzio­ne dei sistemi di ancoraggio.

Un cronoprogr­amma lungo dieci anni

Aspi ha replicato ritenendo la richiesta “illegittim­a e pregiudizi­evole per la scrivente, addossando­le oneri e costi per attività non dovute e non giustifica­te…”. Il dirigente degli Uffici ispettivi territoria­li del Mit, l’i ng egnere Placido Migliorino, ha convocato le parti per discutere gli adeguament­i e le priorità di intervento. Aspi ha predispost­o un cronoprogr­amma di dieci anni. I tecnici del Mit hanno risposto contrariat­i, invocando un tempo di ultimazion­e “significat­ivamente inferiore a quello prospettat­o”. Infatti il gip ricorda che per completare le sostituzio­ni dei Liebig con le barre filettate in tutta Italia, Aspi “risulta aver impiegato un tempo significat­ivamente inferiore”: solo un anno e mezzo, dall’inizio del 2014 al 2015. La lentezza non fa rima con sicurezza. Di qui i nuovi sequestri.

Il gip Fabrizio Ciccone Contesta ad Aspi una “strategia dilatoria rispetto ai necessari interventi sostitutiv­i”

 ?? LaPresse ?? 28 luglio ’13 Il pullman per un guasto ai freni finisce contro il guardrail e poi nella scarpata: 40 morti
LaPresse 28 luglio ’13 Il pullman per un guasto ai freni finisce contro il guardrail e poi nella scarpata: 40 morti

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