Tap, prorogati i permessi contestati dai magistrati
Il governo allunga la scadenza della Valutazione ambientale. Per i pm di Lecce è “illegittima”
Mentre a Palazzo Madama martedì il Senato votava la fiducia al governo Conte 2, i ministri dell’Ambiente e dei Beni culturali, Sergio Costa e Dario Franceschini, delineavano in continuità con i governi precedenti la scelta dell’esecutivo giallorosa di procedere con la realizzazione del contestato gasdotto Tap, in costruzione in Salento. A dispetto delle autorizzazioni considerate illegittime dalla pm Valeria Farina Valaori e dal procuratore Leonardo De Castris della Procura di Lecce. È datato 10 settembre, infatti, il decreto ministeriale con cui è stata concessa la proroga alla Valutazione di impatto ambientale (Via) del gasdotto. I due ministri l’hanno rinnovata fino al 31 dicembre 2021, poiché prossima alla scadenza dei 5 anni. Sono stati così prorogati i due provvedimenti dell’ 11 settembre 2014 e del 16 aprile 2015, nonostante alcune settimane fa la Procura abbia dato notizia dell’illegittimità delle autorizzazioni ambientali.
DALL’AVVISO di conclusione delle indagini preliminari, a carico di 18 persone e della società Tap, sulle presunte violazioni ambientali della realizzazione del microtunnel sul fondale di San Foca, si apprende infatti che il tratto italiano marino e terrestre del gasdotto è stato costruito “in assenza di autorizzazioni ambientali, idrogeologiche, paesaggistiche ed edilizie” sulla base di una valutazione di impatto ambientale illegittima, “poiché adottata senza valutazione degli effetti cumulativi esterni ed interni”, in violazione delle normative nazionali ed europee. I ministri hanno proceduto al rinnovo dopo il benestare della Commissione tecnica Via- Vas ( Valutazione ambientale strategica) e del ministero dei Beni culturali.
“La firma del ministro Franceschini – fa sapere il Mibac – è intervenuta a conclusione dell’attività istruttoria dei competenti uffici tecnici dei due ministeri, svolta durante il precedente governo”. Nessuna risposta, invece, dal ministro Costa. Un mese fa la società dichiarava l’imminente fine dei lavori: “L’avanzamento è vicino al 90% e di questo passo la data del 2020, prevista per l’inizio della fornitura, sarà rispettata”, aveva scritto nella newsletter di agosto. Ciononostante l’istanza di proroga era già stata inviata ed erano già conclamate le difficoltà di realizzazione del microtunnel di San Foca, per via dell’interferenza con alcuni habitat marini protetti dalla normativa Ue. Tap ha beneficiato di varie proroghe per l’invio di documenti più dettagliati su questo tratto di gasdotto. Una volta consegnati, però, nonostante avesse assicurato di non interferire con la posidonia e il coralligeno, ha fatto marcia indietro revocando il progetto e chiedendo di sottoporlo a Via.
IL 2 SETTEMBRE, poi, ha richiesto una sospensione dei termini di tre settimane per fornire ulteriori documentazioni integrative. Paradossalmente San Foca nel 2011 era stata preferita alle altre 12 destinazioni papabili proprio perché sprovvista, a differenza dei tratti di costa contigui a nord e a sud, di un sito di interesse comunitario o di un’area marina protetta. Da qualche mese, anche a seguito della scoperta della prima barriera corallina del Mediterraneo in Puglia, la Regione sta valutando di tutelare anche San Foca. Tuttavia col via libera del governo gialloverde, annunciato sulla base di presunte penali poi smentite dagli stessi uffici ministeriali, la costruzione del gasdotto è filata liscia, nonostante le innumerevoli criticità e le due indagini penali in corso che convergono sulla mancata valutazione degli effetti cumulativi dell’intera opera, che ora Snam proseguirà lungo tutto lo Stivale per oltre 600 km.
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