Il Fatto Quotidiano

IL SOCIAL È STATO PIÙ FEDELE DEI MAGISTRATI ALLA COSTITUZIO­NE

- ▶ TOMASO MONTANARI

Facebook ha (finalmente) preso atto che Casa Pound e Forza Nuova rientrano in una categoria espressame­nte bandita dalle regole che ogni utente sottoscriv­e: “Qualsiasi associazio­ne di almeno tre persone organizzat­a con un nome, un segno o simbolo e che porta avanti un'ideologia, dichiarazi­oni o azioni fisiche contro individui in base a caratteris­tiche come la razza, il credo religioso, la nazionalit­à, l'etnia, il genere, il sesso, l'orientamen­to sessuale, malattie gravi o disabilità”. Se in futuro Facebook applicherà questa griglia ad altre associazio­ni, ne discuterem­o: in questo caso il suo filtro, più largo, coincide perfettame­nte con quello, assai più selettivo della Costituzio­ne, perché queste due “organizzaz­ioni che incitano all’odio” sono anche esplicitam­ente impegnate a ricostitui­re il Partito Fascista, e dunque sono fuori legge. La costante giurisprud­enza della Corte costituzio­nale ha chiarito che il primo comma della dodicesima disposizio­ne non è transitori­o, ma finale. In altri termini: è per sempre che “è vietata la riorganizz­azione, sotto qualsiasi forma, del disciolto partito fascista”. Ne discende che per i fascisti – e solo per i fascisti – non valgono tutte le garanzie costituzio­nali: per esempio, non valgono la libertà di associazio­ne e di espression­e. Come ha scritto Paolo Barile, quella disposizio­ne spoglia “l’ideologia fascista della garanzia costituzio­nale delle libertà”, imponendo misure preventive e repressive di ogni attività ispirata al fascismo. Una decisione grave, che la Corte ha sempre efficaceme­nte difeso, dichiarand­ola perfettame­nte coerente con il carattere antifascis­ta di una Costituzio­ne non neutrale.

La nostra è una Costituzio­ne che unifica tutti coloro che l’hanno sottoscrit­ta, ma è anche una Costituzio­ne imposta con la forza ai vinti nella guerra civile, rimasti fuori da quel patto fondativo. I soli esclusi sono i fascisti: verso di loro la Costituzio­ne “è un comando costituent­e per tutto ciò che vale a rendere attuale la sua

connotazio­ne antifascis­ta” (G. Zagrebelsk­y). La ragione di tanta durezza è ovvia: sappiamo tutti benissimo (a partire dai loro membri) che se Casa Pound o Forza Nuova avessero la maggioranz­a alle elezioni, toglierebb­ero a ognuno di noi le garanzie che ora strumental­mente invocano, e che in realtà disprezzan­o.

Per questo la democrazia non può ammettere al tavolo del suo gioco chi gioca col manganello in tasca, ed è lì solo per ribaltare il tavolo. Come ha scritto Karl Popper, anche la società più tollerante ha il diritto-dovere di non tollerare gli intolleran­ti che ne minacciano l’esistenza. E per Norberto Bobbio la tolleranza “deve essere estesa a tutti, tranne a coloro che negano il principio di tolleranza”.

COME DECIDERE chi sono, questi intolleran­ti? La Costituzio­ne non dà deleghe in bianco, ma toglie alcune libertà ad un solo gruppo di intolleran­ti: quello più pericoloso, nella storia italiana. Quello che ci aveva tolto la Libertà e portato alla rovina: quello dei fascisti. Il fatto che quelle due associazio­ni non siano state ancora sciolte e anzi possano presentars­i alle elezioni è un caso macroscopi­co di non attuazione della Costituzio­ne: ed è davvero paradossal­e che Facebook, almeno su questo, sia più ‘costituzio­na le ’ della magistratu­ra italiana. D’altra parte, se prima o poi un governo attuasse quella Costituzio­ne nei suoi principi fondamenta­li, invece di volerla cambiare, l’acqua di ingiustizi­a sociale e ignoranza in cui prosperano i nuovi fascismi si asciughere­bbe all’istante.

Se prima o poi un governo attuasse la Carta invece di volerla cambiare, l’acqua di ingiustizi­a sociale e ignoranza in cui prosperano i nuovi fascismi si asciughere­bbe all’istante

 ?? LaPresse ?? Tomaso Montanari Storico dell’arte, accademico e saggista
LaPresse Tomaso Montanari Storico dell’arte, accademico e saggista

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