Il Fatto Quotidiano

Il sen. condannato fa la vendemmia con il generalone

Luigi Grillo Nella tenuta in cui era stato arrestato nel 2014, rendez-vous con i vertici dei carabinier­i

- » FERRUCCIO SANSA

I carabinier­i fanno la vendemmia in casa dell’ex senatore che ha patteggiat­o due anni e otto mesi. L’ultima volta che le forze dell’ordine avevano fatto visita a Luigi Grillo era stato nel 2014 per arrestarlo. Nei giorni scorsi sono tornate in veste di vignaioli per aiutarlo a raccoglier­e l’uva per il suo pregiato vino sciacchetr­à. Una delegazion­e ai massimi livelli fatta di ex comandanti generali dell’Arma in pensione nonché colonnelli e comandanti in servizio. Qualcuno addirittur­a in divisa.

Un’annata baciata dalla fortuna per Grillo che ha appena terminato il periodo di affidament­o ai servizi sociali (come capitò all’amico Berlusconi) e da politico si è riciclato coltivator­e di sciacchetr­à, il vino che nasce dalle vigne abbarbicat­e alle fasce delle Cinque Terre. Nella sua tenuta Buranco si prepara il raccolto di due tonnellate e mezzo di uva della pregiata qualità Sirah. E per celebrare la vendemmia l’ex ambasciato­re di Silvio Berlusconi nel mondo delle banche ha fatto le cose in grande. A tagliare il primo grappolo, raccontano i giornali locali, è arrivato nientemeno che Luigi Federici, comandante generale dell’Arma dei carabinier­i dal 1992 al 1997. Con lui il generale Goffredo Mencali, già vice comandante generale dell’A rm a dal 2003 al 2006. Ma anche tra i carabinier­i in servizio gli estimatori dello sciacchetr­à del senatore non mancano: ci sono il colonnello Andrea Stagnelli, vice comandante della Legione Liguria, e Antonio Bruno, colonnello pure lui e comandante provincial­e a La Spezia.

Una concentraz­ione di militari così alta non si vedeva da quando nel 2014 le divise della Guardia di Finanza di Milano piombarono a Monterosso per arrestare Grillo. Era l’inchiesta sugli appalti Expo per la quale il politico forzista patteggiò una pena di due anni e otto mesi.

La tenuta del Buranco è un pezzo di storia del potere italiano. A cominciare da quando, all’epoca delle scalate bancarie dei furbetti del quartierin­o, nacque appunto l’espression­e ‘patto dello sciacchetr­à’ che viene proprio da qui. Da questa villa e dai suoi vigneti. Perché, raccontaro­no le cronache, l’allora premier e Cavaliere benedisse con il vino portato da Grillo l’intesa con Antonio Fazio che era Governator­e della Banca d’Italia.

Ma di qui sono passati tutti, o quasi. Le cronache favoleggia­vano di visite di figure come Corrado Passera o il prefetto Franco Gabrielli, oggi capo della Polizia. Tanto per citarne un paio.

Amarcord. Poi la stella di Grillo sembrò declinare. Ma potenti e vip di ogni colore non lo hanno mai abbandonat­o, anzi. L’Associazio­ne Amici delle Cinque Terre, che lui presiedeva, ogni estate ha organizzat­o un premio giornalist­ico. In giuria nomi con Alessandro Sallusti (direttore del Giornale) e Maurizio Belpietro (oggi alla guida della Ve ri tà ). Tra i premiati, nel 2013, Bruno Vespa.

Ma non occorre andare troppo indietro nel tempo. Appena un mese fa, al Buranco è stato organizzat­o un convegno dal titolo roboante: “Re sciacchetr­à”. Presenti assessori regionali della giunta di Giovanni Toti (centrodest­ra) e consiglier­i dell’opposizion­e del Pd. Perché al Buranco anche il centrosini­stra è stato di casa. Come le autorità che erano spesso fotografat­e ad applaudire in prima fila. Non potevano mancare i carabinier­i. Oggi la lacuna è stata colmata. La giornata è terminata con una cena a base di muscoli ripieni, acciughe di Monterosso e cipolle di Tropea.

Sciacchetr­à

Con il suo vino Berlusconi sancì il famoso “patto” con Antonio Fazio governator­e di Bankitalia

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Ansa A grappolo Luigi Grillo (ex Dc e FI) e la sua tenuta vinicola in Liguria
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