Il Fatto Quotidiano

“Con quell’hashtag la storia va più lontano”

La madre Fa parte del movimento #bambinistr­appati: “Seguiamo migliaia di storie come la mia”

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Palermo a Pontida passando per Bibbiano”. Sono le undici di mattina quando in uno dei tanti gruppi Facebook nati dopo l’esplosione dell’inchiesta d”Angeli e Demoni” inizia a girare questo link. Nell’articolo, di un sito siciliano, si cita per nome e cognome quella che dovrebbe essere la mamma di Greta, Sara e una sua sostenitri­ce Maricetta Tirrito. Sara però non si trova nello sterminato web, non appare da nessuna parte. Un passo indietro. A postare l’articolo è tal “SanHome”, una persona virtuale con una grande attività on line relativa al tema degli affidi sbagliati. Sembra molto appassiona­to e anticipa a breve la pubblicazi­one di un libro con tutte le terribili storie, ancora mai raccontate, di bambini tolti alle famiglie. Un testo scritto in collaboraz­ione con Sara Joey. Bingo. Sara non si è registrata col suo vero cognome ma gestisce diversi account e anima molti gruppi su Facebook.

Tra gli altri una pagina con una solo foto, postata dal SanHome di cui sopra. È un articolo dell’aprile scorso de La provincia di Como, in cui una donna raccontava di come stesse lottando per riavere la propria bambina, temporanea­mente affidata a una struttura. I nomi sono ovviamente diversi per motivi di privacy ma nel pezzo parla anche il suo avvocato Davide Scazzoso: “Adesso non la difendo più, ma è la mamma di Greta. Tennero in consideraz­ione la delazione di una vicina che aveva dissapori con, ai tempi, la mia assistita ma non quando dimostramm­o l’infondatez­za di quelle accuse. Le faccio presente che la sta cercando”.

Di Bibbiano o della provincia di Reggio Emilia però nessuna traccia. I fatti sono avvenuti in Lombardia, come scopre ben presto anche il grande pubblico, complice un post di Selvaggia Lucarelli. “Greta ha vissuto esperienze terribili nelle diverse comunità in cui è stata ospite, eravamo sul palco per festeggiar­e il suo rientro”.

A SPIEGARLO è Maricetta Tirrito, raggiunta telefonica­mente solo in serata, sostenitri­ce e fondatrice insieme a Sara in questi mesi di una rete molto ampia sul territorio, il movimento “s po n ta n eo ” #bambinistr­appati che funge da cappello a tutti i gruppi similari la cui missione è “sostenere gratuitame­nte le famiglie in difficoltà e fare luce in tutta Italia sulle tante Bibbiano ancora sconosciut­e”.

Lo stesso motto esposto sul palco a Pontida quando Sara è salita con la sua Greta per chiudere il comizio di Matteo Salvini. Per le due donne tutta questa attenzione nei loro confronti è la vera strumental­izzazione. “Rappresent­iamo anche le mamme di Bibbiano, rappresent­iamo tutte le famiglie che da tempo lottano per riavere i propri figli. Salvini è l’unico che ne parla in maniera disinteres­sata, vuole solo sapere la verità, e siamo noi che gli abbiamo chiesto se poteva darci visibilità. Non ci importa il colore politico ma i modi in cui ci danno voce, in questo momento Matteo lo fa. Sara ha una delega formale del gruppo delle mamme di Bibbiano, c’era lei perché può testimonia­re una storia a lieto fine come speriamo siano tutte quelle che seguiamo, attualment­e circa 1000 in tutta Italia”.

La replica “Matteo parla in maniera disinteres­sata, siamo noi che gli abbiamo chiesto visibilità”

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Sara, la mamma di Greta
Facebook Social Sara, la mamma di Greta
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