Rfi, quegli appalti da cento milioni affidati senza gara
Rete ferroviaria Lavori assegnati dal 2016 in poi a un consorzio torinese. L’azienda: “Tutto regolare e trasparente”. Indagine dei pm
Ci sono affidamenti diretti per circa 100 milioni di euro in totale in tre anni a un consorzio torinese, e poi altrettanti a società che del consorzio sono socie. Chi ha affidato i lavori senza indire una gara pubblica è Rfi (Rete ferroviaria italiana), impresa controllata al cento per cento da Ferrovie dello Stato, spa partecipata a sua volta dal ministero dell’Economia. Chi invece vince gli appalti è il consorzio Thema, con sede a Torino: è stato costituito nel 2016, anno in cui comincia a lavorare quasi esclusivamente per Rfi, tanto che in alcuni dei bilanci depositati negli anni scorsi è scritto che “i crediti stimati al termine dell’esercizio si riferiscono per la quasi totalità a crediti verso clientela, trattasi di forniture effettuati nei confronti del cliente Rfi” in forza dei contratti siglati.
IL CONSORZIO quindi sembra esser nato proprio per fornire il settore specifico: come attività prevalente ha lo “studio, progetto, realizzazione di prodotti e sistemi elettromeccanici ed elettronici per applicazioni ferroviarie e industriali, in particolare per segnalamento ferroviario, impianti di sicurezza per la circolazione ferroviaria”. E infatti quando Il Fatto chiede chiarimenti sugli affidamenti diretti, Rfi – assicurandone la totale regolarità – spiega che il consorzio era l’unico in grado di fornire le particolari apparecchiature richieste. Intanto questi affidamenti sono finiti anche in Procura: dopo una segnalazione dei mesi scorsi, è stata aperta un’inchiesta sulla quale però si tiene il massimo riserbo, soprattutto su quale sia l’aspetto che i pm stanno cercando di chiarire.
Sono tre dunque gli appalti dati senza gara al Consorzio Thema. Il primo riguarda la “fornitura del progetto costruttivo di specifiche tecniche necessarie alla realizzazione delle Garitte elettroniche e Garitte elettroniche ‘Garittone’ (doppie) comprensiva della macchina di test necessaria per proteggere l’assemblaggio delle garitte presso l’Onae (Officina nazionale apparecchiature elettriche, ndr) di Bologna e l’assistenza del fornitore alla messa in servizio in tutte le sezioni di blocco automatico fornite”. La garitta è un sorta di armadio tecnologico, in cui sono contenuti i sistemi di distanziamento dei treni.
VALORE dell’assegnazione di giugno del 2016, 43.338.750 euro. Due anni dopo, nel febbraio 2018, arriva un altro appalto, sempre per le stesse tipologie di intervento. L’oggetto infatti riguarda forniture “Garitte per Pl”, ossia i passaggi a livello. Valore 41.715.000 euro. E ancora: il 21 marzo 2019, il consorzio ottiene un altro affidamento (pure questo senza gara) riguardante “fornitura di garitte elettroniche e garitte elettroniche multi-sezione ‘Garittone’”, per un valore di 15.074.300 euro.
Ma perché Rfi non ha fatto ricorso a una gara pubblica? “L’uso della procedura negoziata senza previa indizione di gara – spiegano dall’ufficio stampa di Rfi – è previsto dal Codice degli Appalti per un serie di casi descritti (art. 125). In ambito Rfi, la valutazione di inquadramento delle esigenze operative in tali casi avviene attraverso un articolato processo che coinvolge tutte le strutture competenti, a garanzia della piena trasparenza, dell’assoluto rispetto della normativa vigente e delle procedure aziendali”. Perché è stato scelto il consorzio Thema? “All’epoca – aggiungono – le aziende interessate erano gli unici fornitori possibili delle particolari apparecchiature tecnologiche richieste”. Insomma non vi erano altre società in grado di rispondere a quelle particolari esigenze. Degli affidamenti si parla anche in una relazione interna a Rfi, in cui si spiega che l’azienda nel 2016 ha avviato “la realizzazione di sistemi di Blocco Automatico Elettronico a correnti codificate (garitte e garittoni), in corso di installazione sulla linea tirrenica Sud e la linea Direttissima”.
COSÌ È STATO SCELTOil Consorzio Thema che, a fronte del contratto di fornitura del 2016 – continua la relazione – “rilascerà a Rfi tutte le specifiche tecniche di fornitura dei componenti delle garitte in questione, oltre che i progetti costruttivi dei telai, gli schemi elettrici e quant’altro necessario per assicurare la realizzazione e l’installazione di tali sistemi mediante i processi di internalizzazione tecnologica”.
Ma non c’è solo il consorzio. Pure alcune aziende che ne sono socie (la Tekfer Srl e la Marini Impianti industriali Spa) hanno ricevuto affidamenti da Rfi senza che fosse indetta una gara. C’è un appalto per la “fornitura di sistemi di autoregolazione circuiti di binario” affidato il 7 dicembre 2017 a Tekfer, valore 38.250.000 euro. La Marini Impianti Industriali Spa invece a ottobre 2018 ottiene un appalto (da 60.918.149 euro), per “fornitura kit modem LoRa”. L’azienda assicura la regolarità anche di questi affidamenti.
L’ultimo nel 2019
Le assegnazioni riguardano anche la fornitura di garitte per i passaggi a livello L’uso della procedura negoziata senza previa indizione di gara è previsto dall’articolo 125 del Codice degli Appalti
LA REPLICA
DI RF1/1 All’epoca il gruppo Thema era l’unico fornitore possibile delle particolari apparecchiature tecnologiche richieste dall’azienda LA REPLICA
DI RFI/2