Il Fatto Quotidiano

CARO SALVINI, A COSA SERVIVANO I “PIENI POTERI”?

- » LUISELLA COSTAMAGNA

Caro Matteo Salvini, perché l’ha fatto? Il tormentone dell’estate – che ricorda pure una canzone di Marco Masini – ora rischia di diventare un mistero della fede da “immacolato cuore di Maria”(ops), se non proviamo a dipanare la matassa delle supposizio­ni. Perché, dopo essere riuscito ad andare al governo col 17 per cento, essere diventato ministro e vicepremie­r, aver fatto il bello e (soprattutt­o) il cattivo tempo così da crescere a dismisura – oltre il 34 per cento alle Europee, su su fino a sfiorare il 40 per cento nei sondaggi – ha deciso di rompere tutto, rinnegando se stesso e le promesse di lealtà e finendo all’opposizion­e?

INNANZITUT­TO, tocca sgomberare il campo dalle ragioni che lei ha addotto e che sono, indubbiame­nte, le meno credibili. “I 5S dicevano sempre no”: ma se avevano appena votato sì sul decreto Sicurezza bis? “Avevano tradito sulla Von der Leyen, perché volevano questa Europa”: ma se pure i suoi amici sovranisti di Visegrad l’hanno votata, e c’era un accordo di governo da cui lei s’è sfilato all’ultimo? Fosse stato il fuoriclass­e politico che ci hanno descritto in quest’anno, avrebbe puntato sul suo Giorgetti commissari­o o – se rottura doveva essere – avrebbe rotto all’indomani del successo alle Europee o del fuorionda Conte-Merkel di febbraio. No, caro Salvini, non sta in piedi.

Ben più credibile che lei si sia fidato di Renzi – quello del #senzadime e #maicoi5S, che poi le ha rifilato la sòla del governo #senzadite – e questo la dice lunga sul suo fiuto politico; ma le concediamo l’attenuante del voto sul Tav, col Pd (insieme a lei) contro la mozione 5S, che può averle fatto credere che l’alleanza non s’aveva da fare. Però non basta ancora: perché l’ha fatto? Perché ha rotto tutto?

Di sicuro voleva andare a elezioni (ma un ripasso della Costituzio­ne e del Rosatellum, che ha votato?), capitalizz­are i consensi europei e ottenere “pieni poteri”. Per farci cosa? Si dice: “segui i soldi”; in politica meglio ancora seguire le inchieste giudiziari­e. Credo che la sua prima preoccupaz­ione fosse ( sia) l’u no- d ue delle vicende Arata-Siri e Russiagate, tant’è che già mette le mani avanti: “mi colpiranno giudiziari­amente”.

Seconda preoccupaz­ione: come uscire dalla perenne campagna elettorale? Dopo aver spremuto lo spremibile sui migranti, toccava offrire qualcos’a lt ro : ma come fare la Flat Tax senza aumentare l’Iva? Bisognava diventare premier e fare una manovra che Tria, Conte e Di Maio non avrebbero mai consentito: con la tassa piatta finanziata dagli 80 euro di Renzi e dal reddito di cittadinan­za, che lei non ha mai digerito.

GRANE GIUDIZIARI­E (per la Lega) e riforma fiscale (per i più ricchi): per questo servivano “pieni poteri”?

Il resto è cronaca: da segugio mediatico quale indubbiame­nte è, e da tradizione italica, ha approfitta­to della distrazion­e degli italiani (e delle tv) in vacanza. E – altrettant­o indubbiame­nte – dopo il boom europeo e lo spazio abnorme che le è stato concesso dai 5S e dai media, è andato in delirio d’onnipotenz­a: i rosari e il dj set al Papeete ne sono forse la prova più preoccupan­te.

Caro Salvini, ecco perché – secondo me – l’ha fatto. Le dirò di più: se pure non ammetterà mai le vere ragioni dell’harakiri e, anzi, lei e i suoi continuere­te addirittur­a a negare che ci sia stato un harakiri, be’ il suo orzaiolo (psicosomat­ico!) sarà lì a testimonia­rlo. E comunque, l’importante è che l’abbia fatto. Va bene, benissimo così.

Un cordiale (non nel senso del liquore) saluto.

TORMENTONE ESTIVO Grane giudiziari­e (per la Lega) e riforma fiscale (per i più ricchi): prima o poi dovrà ammettere le vere ragioni del suo harakiri

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