A volte (al Coni) ritornano: riecco Michele Uva
Scaduta la lunga aspettativa concessa dall’allora Coni Servizi per consentirgli di trasferirsi alla Federcalcio su i nd i ca zi one di Malagò, rientra oggi in servizio Michele Uva, ex dg della
Figc sollevato dall’incarico qualche ora dopo l’elezione come presidente e vicario di Gabriele Gravina e Cosimo Sibilia.
MA A PALAZZO H – sede del Coni – nel frattempo è cambiato il clima e sono cambiati gli uomini. Al posto di Coni Servizi c’è la nuova società Sport e Salute, affidata alle cure di un mastino come Rocco Sabelli. E tocca a lui gestire la patata bollente del rientro di Uva che non può riprendere il ruolo di Direttore generale (sul sito di Sport e Salute, alla voce amministrazione trasparente, il suo nome figura nell’elenco dei “dirigenti cessati”).
Per ora, Sabelli si è inventato per Uva un inedito ufficio “Progetti speciali” che lo ricolloca in organico, con tutti i benefici economici e previdenziali, ma con mansioni ridotte e un ruolo ridimensionato. A questo incarico, tutto da scoprire, Uva sommerà quello ben più prestigioso e remunerato (circa 200 mila euro annui di indennità, più 500 euro di diaria giornaliera in trasferta) di vice presidente della Uefa. Un ruolo che svolge a titolo personale. Perché il n. 1 della Figc Gravina ha chiarito fin dal primo giorno al presidente europeo Ceferin (e glielo ha ribadito in un incontro a quattr’occhi prima di Armenia-Italia) che il calcio italiano e la Federazione non si sentono rappresentati da Uva, la cui nomina risale a una scelta contestata e non condivisa della vecchia gestione Tavecchio.