Il Fatto Quotidiano

Ballottagg­io: il giurista Saied sfida il magnate della tv Karoui

- » ROBERTA ZUNINI

“Votate Kais Saied al ballotaggi­o”. A ventiquatt­ro ore dalla chiusura dei seggi, pur non essendo state annunciate le percentual­i di voto definitive ottenute dai ve nti qu att ro candidati alla carica di presidente della Repubblica nella capitale decine di macchine munite di altoparlan­te, con la gigantogra­fia di Saied (nella foto) e accanto il logo del partito islamico moderato Ennhada, annunciano che il docente di diritto ha scalato la vetta, posizionan­dosi al primo posto con il 18,7 % . Il secondo messaggio diffuso dal megafono sprona la popolazion­e a sostenerlo al ballottagg­io del 31 ottobre. È questa la data in cui si deciderá se sará Saied ‘ Ro bo co p’ o il magnate della tv, Nabil Karoui, arrivato secondo con il 15,5% a prendere il posto del defunto Essebsi.

“Ennhada ha giá deciso chi appoggiare. Non è un mistero che il partito islamico tra i due sceglierá Saied”, commenta Nur, 30 anni, insegnante disoccupat­a, giá rappresent­ante del Partito Socialista. “A questo punto sarò costretta a votare Karoui, perchè almeno lui non è contrario alla paritá tra uomo e donna. Saied, con la sua voce da robot, ha detto più volte di essere contrario, oltre a essersi detto a favore della criminaliz­zazione dell'omosessual­ità. Se vincerà Saied, come è probabile grazie al trasferime­nto del 13 % dei voti ottenuto da Abdelfatte­h Mourou (il candidato ufficiale di Ennahda, ndr) i diritti delle minoranze subiranno un duro colpo”, aggiunge Fatima, amica e collega di Nur. Per le donne tunisine laiche che presero parte alla rivoluzion­e del 2011 contro il dittatore Ben Ali, il risultato del primo turno elettorale è uno schiaffo che brucia. Molte di loro si recheranno alle urne turandosi il naso perchè Karoui, in carcere dal 23 agosto, non è il presidente che avrebbero voluto ma sempre meglio del conservato­re Kaies.

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