I ministri controllati da Manu “grande fratello”
Per valutare il lavoro del governo in tempo reale Macron si è fatto sviluppare una app
Emmanuel
Macron ormai sorveglia “in tempo reale” il lavoro dei suoi ministri con una semplice occhiata sul suo smartphone.
Ieri la stampa francese ha rivelato che il presidente si è fatto elaborare una app “su misura” per controllare la progressione delle riforme in corso.
SI TRATTA di un “quadro di controllo della Trasformazione pubblica”, questo il nome ufficiale, nei fatti un sistema per fare pressione sui membri del governo, soprattutto i più pigri, e richiamarli all’ordine se non lavorano in modo abbastanza rapido ed efficace. L’app, scriveva ieri Le Figaro, sarebbe u n’idea dei collaboratori più stretti del presidente, il segretario generale dell’Eliseo, Alexis Kohler, e Thomas Cazenave, altro fedelissimo marcheur, che occupa il posto di delegato interministeriale per la trasformazione pubblica. In sé lo strumento non ha nulla di straordinario sul piano tecnologico. Manager e imprenditori ne usano di questi tipi regolarmente per gestire le loro aziende e seguire per esempio l’a va nz amento dei cantieri. BFM Tv, che ha potuto consultare la app, ne ha pubblicato qualche schermata sul suo sito.
Per ogni ministero è indicata la lista delle riforme in corso e gli obiettivi da raggiungere e accanto a ogni voce una barra colorata mostra la progressione dei lavori, con la percentuale di quanto è stato già effettuato. Nel caso del ministero de ll ’ Educazione, tutte le barre sono verdi. Vuol dire che il suo responsabile, Jean-Michel Blanquer, può stare tranquillo. Ma, scrive BFM Tv, questo non vale per tutti: le pagine di altri ministeri presentano molte barre rosse e i rispettivi responsabili rischiano quindi di farsi tirare le orecchie da “Ju piter” che li sorveglia dall’alto. Le Figaroritiene di sapere per quale motivo Macron ha deciso di ricorrere a metodi estremi: il presidente riterrebbe i suoi ministri in parte responsabili della crisi dei Gilet gialli, perché non sono riusciti a portare a casa risultati visibili in tempi brevi.
IL GIORNALE conservatore scrive che, l’ 11 settembre scorso, durante una riunione del governo a porte chiuse, Emmanuel Macron avrebbe minacciato di “rimpasto” i suoi, sventolando la nuova “arma di controllo” nascosta nel suo telefonino. All’Eliseo si vogliono risultati subito dal momento che i francesi sono già tornati nelle strade a protestare. Dopo la pausa estiva, i Gilet gialli sono scesi nelle piazze sabato scorso e scontri si sono registrati a Nantes. L’esecutivo inoltre sta lavorando su riforme particolarmente spinose che già sollevano malumori tra i francesi. Quella delle pensioni che, con la soppressione dei regimi speciali, ha già scatenato una giornata di scioperi dei mezzi pubblici di Parigi e ieri ha mobilitato davanti all’Opéra, sempre a Parigi, piloti di linea, avvocati, infermieri, medici, per la prima volta insieme. Il corteo è stato organizzato dal collettivo Sos Retraites, che rappresenta almeno dieci professioni in rivolta contro la riforma. Ma anche quella, molto sensibile, della legge sulla bioetica che intende estendere la procreazione assistita anche alle coppie di donne omosessuali.
I movimenti cattolici e ultra conservatori sono già scesi anche loro nelle piazze per dire ‘no’ alla riforma.