Il pm: “Ergastolo per Cavallini, partecipò alla strage di Bologna”
“Fuori discussione”, secondo l’accusa, il contributo dell’ex Nar: “Offrì base logistica e documenti contraffatti, è responsabile come Mambro, Fioravanti e Ciavardini”
Posizione, ucciso perché “avrebbe potuto rivelare responsabilità sulla strage”.
Caposaldo dell’accusa rimane però Massimo Sparti “su cui non è stato acquisito nulla che lo contraddica”. Criminale comune, pentitosi dopo l’arresto, scarcerato dopo neanche un anno di prigione grazie a un tumore al pancreas in realtà inesistente. Sparti nel 1981 dichiara che Fioravanti il 4 agosto del 1980 si sarebbe recato da lui a Roma per un documento falso per Francesca Mambro. In q ue ll ’ o c ca si on e avrebbe commentato l’av v enuta strage, “Hai visto che botto?”, riferendo anche di essersi camuffato da turista tedesco per non essere riconosciuto. Una versione sconfessata negli anni dai familiari (la tata e la moglie) ma che la Cassazione ha stabilito credibile.
NEL CORSOdi questo processo è stato sentito, per la prima volta da un giudice, il figlio Stefano: “Mio padre era un violento e un bugiardo cronico e prima di morire mi spiegò che aveva mentito per il bene di tutti noi. Nei giorni della strage era con noi in provincia di Viterbo, non si mosse e lo ricordo bene perché ne sarei stato sollevato, io bambino non potevo muovermi altrimenti erano botte”. Un racconto inverosimile per la Procura di Bologna che lo ha denunciato per falsa testimonianza e depistaggio, come ha ricordato la pm Antonella Scandellari: “Ha detto di avere un ricordo indelebile del 2 agosto sostenendo che a pranzo arrivò Cristiano Fioravanti ma non è possibile, fu scarcerato quel giorno da Rebibbia alle 19: 55”. Una circostanza che dimostrerebbe come il giovane Sparti avrebbe mentito sul punto e, di conseguenza, anche sul resto. “Cavallini sta a Mambro e Fioravanti come Ciavardini sta a Mambro e Fioravanti, è responsabile al pari degli altri della strage” – ha concluso Scandellari – “se fino adesso non è stato appurato è stato un errore giudiziario”.
2 agosto 1980 Unico imputato per concorso, non avrebbe messo la bomba ma aiutò i suoi sodali a farlo