Barbareschi a giudizio per i soldi all’Eliseo
Sotto accusa i 4 milioni dalla Finanziaria 2017. Indagato anche il suocero Andrea Monorchio
“Èuna
cosa comica, cos’è il traffico di influenze, non c’è nessuna transazione di denaro, non ho dato e non ho preso niente. Sono cinque anni che passo le mie giornate a rompere le scatole ai politici perché si occupino di cultura, se questo è un reato, arrestatemi!”.
Luca Barbareschi risponde così alla notizia del suo rinvio a giudizio deciso ieri dal gup Vilma Passamonti, su richiesta del sostituto procuratore Antonio Clemente.
Il direttore artistico del teatro Eliseo è accusato di traffico di influenze dalla Procura di Roma, insieme al suocero ed ex Ragioniere generale dello Stato Andrea Monorchio e al lobbista Luigi Tivelli perché avrebbe fatto pressioni illecite per fare ottenere al teatro 4 milioni di euro dalla Finanziaria 2017.
L’inchiesta si basa sulle intercettazioni del nucleo investigativo dell’Arma dei carabinieri, diretto dal comandante Lorenzo D’Aloia, in cui emergerebbe l’interesse “in prima persona” di Monorchio, che “teme il fallimento della società che gestisce il Teatro”, amministrata dalla “figlia Elena e dal genero Barbareschi”.
MONORCHIO “mediante Tivelli” avrebbe tentato di “intercedere con alcuni funzionari del ministero delle Finanze impegnati nella redazione dei capitoli di bilancio della Finanziaria”. L’atto legislativo del 23 aprile 2017, autorizza “la spesa di 4 milioni di euro per ciascuno degli anni 2017 e 2018” in “favore del teatro di rilevante interesse culturale Eliseo”.
Secondo l’accusa, per la sua opera di lobbying, Tivelli avrebbe chiesto a Monorchio “di essere ricompensato con una somma di denaro” pari a “70 mila euro” e avrebbe “ricevuto l’utilità dell’a s su nzione della figlia nella società che gestisce il teatro”.
“Non c’entra nulla mio suocero, tutto si basa su una telefonata, in cui un certo Tivelli, un simpatico burlone, ha chiamato mio suocero dicendogli di potergli dare una mano al Mef in cambio di 70 mila euro, mio suocero ha riso e l’ha mandato a quel paese – spiega Barbareschi a Il Fatto –. Il mio lobbista è Iannamorelli (Antonio, ndr) di Reti che ha preso con fattura regolare 50 mila euro in due anni per occuparsi di gestire con i parlamentari la legge per l’Eliseo, abbiamo fatto anche una festa, perché è stato un ottimo lavoro di lobbying. La legge l’ha fatta il Parlamento votando in maniera ecumenica, per fortuna l’ha fatta il centrosinistra, altrimenti pensi se l’avesse fatta il centrodestra, cosa succedeva”.
ATTORE, presentatore, regista e sceneggiatore, Barbareschi spazia da anni dal teatro al cinema fino alla fiction. Imprenditore nel settore dello spettacolo, è amministratore unico della Eliseo Srl che gestisce il teatro, ed è stato anche deputato alla Camera, eletto nel 2008 nella circoscrizione Sardegna e vicepresidente della Commissione trasporti, poste e telecomunicazioni.
Ma la Procura capitolina ha chiesto il rinvio a giudizio per Barbareschi anche per appropriazione indebita, perché si sarebbe impossessato di sipari, condizionatori, poltrone Frau che erano nel Teatro Eliseo per un valore di oltre 813 mila euro, oggetti appartenenti alla precedente gestione.
“Anche questo caso finirà nel nulla, il mio è l’unico teatro che senza prendere sovvenzioni sta in piedi, adesso però vedremo cosa succederà all’Eliseo – dice Barbareschi –, c’è differenza tra parlare di cultura e farla, io la faccio, questi sono chiacchiere e distintivo”.