Il Fatto Quotidiano

POLITICA OPEN O “SANGUE E MERDA”?

- ▶ PETER GOMEZ

Sarà pur vero che la politica, come insegnava il socialista Rino Formica, è sangue e merda. Ma anche se l’esperienza ci spinge a condivider­e l’analisi, questa rubrica continua sognare. Ieri pomeriggio ad esempio ci siamo appisolati immaginand­o che la renzianiss­ima ministra Teresa Bellanova ricordasse all’improvviso la sua splendida storia di bracciante agricola, diventata a soli quindici anni sindacalis­ta in lotta contro il caporalato.

Nel nostro sogno abbiamo così visto Teresa che durante una riunione di Italia Viva si alza e dice: “Caro Matteo, ti credo. Tutto nella tua fondazione Open è stato fatto rispettand­o la legge. Ma noi siamo qui perché vogliamo cambiare questo Paese. Vogliamo che i cittadini tornino ad avere fiducia nella politica. E soprattutt­o in tutti noi che li rappresent­iamo facendoci eleggere in parlamento. Per questo voglio capire perché tu ti sia fatto prestare 700mila euro, poi restituiti, per comprarti una casa dalla famiglia di un imprendito­re che il nostro governo aveva nominato come membro del consiglio di amministra­zione di Cassa depositi e prestiti immobiliar­e. Non hai pensato, caro Matteo, che molti elettori, certamente sbagliando, avrebbero cominciato a nutrire i sospetti peggiori, se la cosa fosse diventata pubblica? Anche perché quell’imprendito­re, senza che nessuno ne sapesse nulla, aveva pure regalato altri 300mila euro alla fondazione. Non potevi caro Matteo, aspettare qualche mese, e farti fare il mutuo direttamen­te in banca o comprare una casa diversa? O magari evitare, prima, di nominarlo in Cdp Immobiliar­e? Caro Matteo, te l’ho già detto, sono certa che tutto sia avvenuto in maniera corretta. Ma ammetterai anche tu che molti cittadini siano rimasti sorpresi nello scoprire che Open, tra il febbraio del 2017 e il giugno del 2018, ha ricevuto 800mila euro di donazioni da società di Gianfranco Librandi, passato da Forza Italia e Scelta Civica, e poi candidato nel 2018 con noi nel Pd? Vedi, caro Matteo, anche se certamente tutto è lecito, qui si parla di troppi soldi. I braccianti agricoli che ho per tanti anni rappresent­ato davanti a queste cifre non capiscono. E pensano, sbagliando te lo ripeto, che la politica sia solo una cosa sporca. Fatta di interessi, di soldi, di scambi di favori. Caro Matteo, si lo so: per le iniziative politiche, per organizzar­e convegni e incontri, il denaro serve. E visto che tutti assieme in parlamento abbiamo abolito il finanziame­nto pubblico ai partiti, sono i privati che ci debbono sostenere con le loro donazioni. Solo che, caro Matteo, i privati non sono tutti uguali. Per me oggi è difficile spiegare ai miei elettori che Open ha pure ricevuto 100mila euro da Vittorio Farina, un ex socio di Luigi Bisignani, uno degli uomini un tempo più vicini a Silvio Berlusconi e come lui iscritto alla Loggia di Licio Gelli. Perché per tutti Open era la fondazione della Leopolda. Era la fondazione che stava dietro al nostro modello di Italia da cambiare e rottamare”. A quel punto parte dei parlamenta­ri, dei sindaci, e dei consiglier­i regionali, presenti alla riunione di Italia Viva, si alza in piedi e applaude l’intervento di Teresa Bellanova. Renzi allora li guarda. Sorride tirato. E abbassando gli occhi dice: “Hai ragione Teresa, mi scuso per avervi messo in imbarazzo con scelte poco meditate”.

Ma è solo un sogno. Noi ci svegliamo proprio mentre le agenzie di stampa battono la notizia di richieste di risarcimen­to milionarie presentate da Renzi ai giornali (compreso il nostro). Ancora una volta, purtroppo, aveva ragione Formica.

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