Il Fatto Quotidiano

“Renzi dica chi lo paga: subito la legge sui conflitti d’interessi”

Intervista al Fatto dell’ex parlamenta­re 5 Stelle

- ▶ DE CAROLIS

■“Oggi la corruzione passa dalle consulenze. Prima la politica era più forte delle lobby, ora è l’inverso e i politici si trasforman­o in lobbisti”. “Avrei votato No al Mes e alla von der Leyen”

L’uomo che riempiva le piazze è rimasto dov’era, un passo di lato: “Ma la passione per la politica è sempre fortissima, e alle prossime elezioni politiche ci sarò”. E comunque anche fuori dai Palazzi dove da un po’ di tempo comandano loro, i 5Stelle, Alessandro Di Battista ha molto da dire sui temi su cui il governo discute, anzi litiga: “Se fossi in Parlamento voterei contro l’accordo sul Mes, il fondo salva stati. E quanto sta accadendo sulla fondazione Open conferma l’urgenza di una legge sul conflitto d’interessi”. Partiamo dall’inchiesta sulla fondazione vicina a Matteo Renzi. Al di là delle eventuali responsabi­lità penali, cosa racconta della società e della politica italiana?

In una delle ultime interviste pubbliche, da Fabio Fazio, dissi che la corruzione non è più quella della bustarelle, ma si fa con le consulenze. E l’unico modo per smascherar­la è appunto una serie legge sul conflitto d’interessi. Prima la politica era più forte delle lobby, poi le lobby hanno prevalso e ora i politici si trasforman­o direttamen­te in lobbisti. Ma non è colpa anche del M5S? Dannando la politica tradiziona­le e il finanziame­nto pubblico come sterco del diavolo non avete indirettam­ente favorito lo strapotere delle lobby?

Noi non abbiamo abolito il finanziame­nto privato. Da quanto leggo, l’ipotesi degli inquirenti è che le norme con cui è regolato siano state aggirate, ossia che certi imprendito­ri o multinazio­nali abbiano restituito il favore per alcune leggi ai governi Renzi e Gentiloni finanziand­o la fondazione legata ai renziani. Le ricche consulenze commission­ate dal gruppo Toto a l l’avvocato Bianchi ( colui che gestiva la fondazione Open, ndr) sono un fatto, e non parlo della loro liceità.

Voi siete contro il finanziame­nto pubblico, ma Casaleggio si fa dare dai parlamenta­ri i soldi per la piattaform­a Rousseau, e sono denari pubblici: tanti.

Sono soldi che i parlamenta­ri accettano di prendere dai loro stipendi per destinarli funzioname­nto di una piattaform­a. Non aggirano norme sul finanziame­nto, e quei soldi non vengono versati in cambio di favori.

Il governo dovrà occuparsi della blockchain, un tema centrale anche per la Casaleggio associati. Il rischio di un conflitto d’interessi è evidente, non crede?

La blockchain è il futuro, perché è un sistema che consente di colpire il malaffare. La Casaleggio se ne occupa come si occupava del reddito di cittadinan­za, e su questo serve un dibattito pubblico e trasparent­e.

Lei è sempre molto duro con Renzi...

È uno che esiste solo nelle pagine dei giornali, non nel Paese. Si rivende un’identità politica in Arabia Saudita (dove ha partecipat­o a un convegno dove c’erano grandi produttori di armi, ndr). Anzi, da cittadino vorrei sapere se il senatore Renzi ha ricevuto soldi per conferenze o consulenze. Se ci fosse la legge sul conflitto d’interessi non sarebbe legale.

Resta il fatto che Renzi governa con il Movimento. Ho criticato l’alleanza con il Pd proprio perché tanti renziani erano rimasti nel partito. Ero molto perplesso su questo governo, ma ora mi auguro che faccia le cose e vada avanti, almeno fino all’entrata in vigore del taglio dei parlamenta­ri.

Crede che rischi di cadere prima?

Conosco i parlamenta­ri e la loro passione per le loro poltrone. Centinaia di posti in meno possono rappresent­are un problema. Certo, ai renziani non credo converrebb­e: senza stare in Parlamento si è esposti a intercetta­zioni.

Il governo potrebbe franare per debolezza. Il M5S è dilaniato.

Io penso che il Movimento debba alzare il tiro su determinat­i temi, come la giustizia, il Mes e le fondazioni dei partiti. Luigi Di Maio lo sta facendo e io sono dalla sua parte, lo sostengo in questa linea.

Ripeto: i 5Stelle esplodono. Voglio che il Movimento porti avanti le sue battaglie, come la revoca delle concession­i ai Benetton. Su questo noi 5Stelle ci giochiamo il futuro.

Il M5S si è spaccato anche nel parlamento europeo nel voto sulla commission­e von der Leyen. Brutto, no? Comprendo le ragioni dei nostri europarlam­entari Ignazio Corrao e Piernicola Pedicini, che hanno votato contro la commission­e von der Leyen. Nella grande maggioranz­a dei suo componenti è fatta di esponenti del liberismo, e il Movimento invece deve essere sempre più anti-liberista. Le proteste in varie parti del mondo sono contro questo sistema, contro l ’ e s t a b l ishment.

Il presidente del Consiglio Conte deve trattare con l’Europa. Così rischiate di inde

bolirlo mortalment­e, no? Rispetto il presidente Conte, ma su questioni dirimenti come il Mes deve essere sovrano il Parlamento. Se io fossi un eletto, voterei contro il Mes: questo accordo così com’è rischia di spalancare le porte alla troika. L’Italia deve alzare la voce.

Con il Pd litigate molto anche sulla giustizia.

Quello della prescrizio­ne è un tema su cui i dem devono per forza cedere. Fosse per me, andrebbe bloccata al momento del rinvio a giudizio. È evidente che il Pd votasse con Forza Italia contro questa riforma il M5S non potrebbe portare avanti questo governo. Ma non credo accadrà. Anche il Pd ha il diritto di discutere di leggi e obiettivi politici, no?

Ritengo che i dem e la Lega siano estremamen­te simili tra loro, come lo sono Renzi e Salvini.

Quindi alle Regionali in Emilia Romagna e in Calabria non si sarebbe alleato con il Pd? Almeno era favorevole a presentars­i?

Gli iscritti si sono espressi, e io rispetto il loro voto, come sempre.

Lei cosa ha votato?

Non ho votato.

Entrerà nella nuova struttura del M5S?

Vediamo. Non vivo di denaro pubblico e devo lavorare per mantenere la mia famiglia.

IL CAOS NEI 5STELLE

Dobbiamo alzare il tiro su giustizia e fondazioni. Luigi Di Maio lo sta facendo e io sono dalla sua parte. Un incarico per me? Vediamo...

L’EUROPA DEI LIBERISTI

I nostri Corrao e Pedicini hanno fatto bene a votare contro la nuova commission­e europea. E sul fondo salva Stati deve essere sovrano il Parlamento

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Ansa/LaPresse Amici mai Matteo Renzi in bicicletta e l’ex deputato del Movimento Cinque Stelle Alessandro Di Battista

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