Il Fatto Quotidiano

Più delitti prescritti in appello: giusto l’alt alla prima sentenza

I dati sui processi “nulli” sostengono la riforma

- ▶ MASCALI, PROIETTI E SANSA

■In secondo grado a Firenze si “estingue” il procedimen­to per la morte di Martina Rossi a Palma di Maiorca. Intanto alla Camera non passa la procedura di urgenza per il pdl Costa (FI)

La tendenza sembra chiara: le prescrizio­ni negli ultimi 10 anni – secondo dati del Ministero della Giustizia – si sono ridotte complessiv­amente del 18%. Tuttavia non si può ignorare che i procedimen­ti finiti al macero nel 2018 siano ancora un numero esorbitant­e: 117.367, incluse le 2.409 prescrizio­ni davanti al giudice di Pace ( solo dibattimen­to). Dieci anni fa erano addirittur­a 151.189.

In controtend­enza rispetto al dato complessiv­o del calo delle prescrizio­ni è il trend opposto delle Corti d’Appello, dove le estinzioni dei procedimen­ti causa tempo scaduto sono in continuo aumento da cinque anni.

Per quanto riguarda l’incidenza della prescrizio­ne sui procedimen­ti definiti, nel 2018 complessiv­amente è stata del 9%. Dieci anni fa era del 10.7%. Quindi, in tutti questi anni c’è stato un lievissimo migliorame­nto pari appena all’1,7%. Tutte le cifre elencate, insomma, contribuis­cono all’incer tezza della pena in maniera ancora rilevante.

Su 100 procedimen­ti in corso, nove si prescrivon­o. Di questi, quattro durante le indagini preliminar­i e cinque nei tre successivi gradi di giudizio.

La “mattanza” dell’udienza preliminar­e

Nel 2018 la prescrizio­ne è avvenuta in fase di udienza preliminar­e nel 41% dei casi. Cioè quando il giudice deve decidere, per esempio, se rinviare o meno a giudizio uno o più imputati. O se deve accogliere o meno la richiesta di archiviazi­one da parte di un pubblico ministero. Una percentual­e significat­iva, che conferma come il calcolo della prescrizio­ne a partire dalla data del reato consumato e non dalla sua scoperta ha un peso notevole sull’esito certo, qualunque esso sia, di un procedimen­to. Nel 2018, in questa fase, sono andati al macero 57.707 procedimen­ti. Quasi ventimila prescrizio­ni in meno rispetto al 2017.

Primo grado, situazione stabile

Nei processi di primo grado, la prescrizio­ne avviene nel 34% dei casi. Nel 2018 sono morti 27.747 processi. L’incidenza della prescrizio­ne è dell’8,3% rispetto ai definiti. Dato sostanzial­mente stabile rispetto al 2017 quando sono stati prescritti 300 processi in più circa.

Il nodo decisivo della Corte d’appello

In Appello – come detto – i processi finiscono sempre di più con la dichiarazi­one della prescrizio­ne. Nel 2018 questa sorte è toccata in 29.216 processi con un’incidenza sui definiti del 25,4%. Nel 2017, andati in fumo, per prescrizio­ne dei reati, 28.185 processi, un migliaio circa in meno. Cinque anni fa, addirittur­a c’erano state

La strettoia Il blocco in Iº grado garantireb­be con buona certezza una sentenza nel merito

Uno su dieci L’incidenza 2018 è stata complessiv­amente del 9%. Dieci anni fa era del 10,7%

La classifica La maglia nera ai reati in materia edilizia, poi codice della strada, truffa e furto

oltre 5 mila prescrizio­ni in meno. È evidente che se la prescrizio­ne si blocca con il primo grado, si avrà – per i cittadini – la certezza che venga pronunciat­a una sentenza nel merito definitiva.

Il dato marginale della Cassazione

In Cassazione il dato migliore, dovuto al filtro dell’inammissib­ilità e alla tagliola della prescrizio­ne che arriva prima.

Nel 2018 ci sono state 646 dichiarazi­oni di prescrizio­ne con un’incidenza dell’1,1%. Di fatto numeri uguali al 2017 quando le prescrizio­ni sono state 660.

Furti e truffe tra i reati più prescritti

La durata media 332 giorni in Procura 401 in Tribunale, 860 in Corte d’Appello, 156 giorni in Cassazione

Per quanto riguarda il criterio della “classifica” ministeria­le dei reati più prescritti nel 2018, è stato quello di indicare i reati per i quali ci siano state almeno mille prescrizio­ni nel 2018. La maglia nera ce l’hanno i reati in materia edilizia con un totale di 13.260 prescrizio­ni. Al secondo posto le contravven­zioni al codice della strada con 9.185 prescrizio­ni.

Il reato di truffa è al terzo posto con 7.020. Al quarto posto per prescrizio­ni, 5.056, c’è il reato di furto. Quinto posto per i reati tributari con 4.800 prescrizio­ni in un anno.

La nota sempre dolente della durata dei processi

I tempi medi dei processi sono di 332 giorni presso la Procura della Repubblica, di 401 giorni in Tribunale e di 860 giorni in Corte d’Appello. In Cassazione 156 giorni.

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Tribunale Per il ministero della Giustizia la prescrizio­ne è micidiale in secondo grado

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