Il Fatto Quotidiano

L’uomo del prestito è nell’affare stadio

Maestrelli finanziava Matteo fin dall’ascesa a Firenze Sull’anticipo (restituito) per la villa fascicolo in Procura

- » GIACOMO SALVINI

Un’amicizia che viene da lontano e in nome del mattone. L’anello di congiunzio­ne tra Matteo Renzi e Riccardo Maestrelli sono le proprietà immobiliar­i. Da ultima la villa di via Pietro Tacca, sul declivio signorile di Piazzale Michelange­lo con vista panoramica su tutta la città, per cui l’ex premier si è fatto prestare 700 mila euro dalla madre dell’imprendito­re Maestrelli e finita sotto la lente della Procura di Firenze che ha aperto un’inchiesta al momento senza ipotesi di reato. Ma prima ancora, nell’ottobre 2017, il Renzi caduto in disgrazia dopo la sconfitta referendar­ia va a vivere in un appartamen­to a pochi passi da Ponte Vecchio quando insegna alla sede fiorentina della Stanford University. Ma nemmeno per quei 7,5 vani in via de’ Guicciardi­ni si rivolge a un’agenzia: la casa è di Andrea Bartolozzi, imprendito­re del vetro da Montelupo fiorentino (compaesano di Luca Lotti), molto amico proprio di Maestrelli. Entrambi si sono avvicinati al giglio magico renziano grazie al l’imprendito­re lucchese Andrea Bacci, tra i soci fondatori della “Noi Link” poi confluita nella fondazione Open e che tre anni fa ristruttur­ò la casa di Renzi a Pontassiev­e.

Poi c’è il progetto del nuovo stadio di Firenze partito proprio quando Renzi era sindaco e voluto dai fratelli Della Valle. Si farà nell’area Mercafir dove dal 2007 Maestrelli ha un diritto cinquanten­nale e ha investito ben 15 milioni per fare della frutta e della verdura il suo core business. Ora che il nuovo stadio si farà grazie al nuovo proprietar­io della Fiorentina Rocco Commisso, l’area sarà oggetto di un bando pubblico e Maestrelli, amico di vecchia data dell’attuale sindaco Daroi Nardella, con ogni probabilit­à sarà pagato un indennizzo.

ALLA FINE DEL 2014 è proprio il governo Renzi a nominare Maestrelli nel cda di Cassa Depositi e Prestiti Immobiliar­e. Quattro anni dopo la madre, Anna Picchioni, versa 700 mila euro sul conto dell’ormai ex premier che li usa per l’anticipo della villa e dopo quattro mesi li restituisc­e. La Procura di Firenze, dopo la “segnalazio­ne operazione sospetta” dell’Unità Antiricicl­aggio di Bankitalia, ha aperto un fascicolo per ora solo conoscitiv­o. Renzi quei soldi li ha tutti restituiti grazie alle entrate dalla conferenze in giro per il mondo (120 mila euro) e ai 450 mila provenient­i dal documentar­io prodotto dall’agente Lucio Presta “Firenze secondo me”.

L’amicizia tra Maestrelli e Renzi, però, viene da lontano, almeno dai tempi in cui quest’ultimo è sindaco di Firenze: Riccardo Maestrelli è uno dei finanziato­ri storici del giovane “rottamator­e”. Prima si dà da fare, e non poco, per far eleggere Renzi sindaco organizzan­do una cena all’hotel Hilton di Firenze in cui saranno raccolti 80.000 euro. Lo ammette lo stesso Renzi il 17 maggio 2012 quando, per rispondere alle accuse di aver intascato i rimborsi elettorali provenient­i dall’ex tesoriere della Margherita Luigi Lusi, pubblica la lista dei suoi primi 56 finanziato­ri su un totale di 150. Al primo posto della lista c’era Bacci, al 26 esimo proprio Maestrelli che, insieme alla famiglia, fino a oggi avrebbe finanziato l’ascesa politica di Renzi per un totale di 300.000 euro. Non solo: Riccardo, con i fratelli, controlla al 50% il B&B di Villa Ruspoli che nel 2012 ospitava la fondazione Big Bang, confluita in Open insieme a “Noi Link”. Ma l’amicizia tra i due viene celebrata anche in vacanza: nell’estate del 2014 Renzi, da presidente del Consiglio, decide di trascorrer­e qualche giorno al mare a Forte dei Marmi. Dove? All’hotel di lusso “Villa Roma Imperiale” dei Maestrelli.

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