Il Fatto Quotidiano

“Ho incontrato Carrai ma non si parlò dei Toto”

L’ex ad di Autostrade Castellucc­i (non indagato) vide l’imprendito­re alcune volte: “Ma si discuteva solo dell’aeroporto”

- A. MASS. E VAL. PAC.

Giovanni Castellucc­i, ex amministra­tore delegato di Autostrade per l’Italia, ha incontrato Marco Carrai alcune volte. “Mai però – assicurano fonti vicine a Castellucc­i – hanno parlato del contenzios­o che Autostrade aveva con il gruppo Toto. “I due – continuano le fonti vicine all’ex ad – hanno parlato di altri argomenti, come l’a eroporto di Firenze del quale Carrai è presidente. O anche della valutazion­e sull’impatto ambientale o delle sinergie tra gli aeroporti di Firenze e Bologna, nel cui capitale sociale, nel 2017, era entrata Atlantia ( che controlla Autostrade per l’Italia-Aspi)”. Peraltro, concludono, la questione Toto era seguita da una struttura tecnica.

Nel decreto di perquisizi­one a Marco Carrai, indagato per finanziame­nto illecito a Firenze, come rivelato ieri dal Fatto, si legge che l’amico di Matteo Renzi ha interagito con l’Ad di Autostrade “su mandato” di un altro renziano della prima ora, ossia l’avvocato Alberto Bianchi. I contatti si sarebbero tenuti proprio nel periodo in cui il legale fiorentino seguiva il gruppo Toto in un contenzios­o che si trascinava da anni contro Autostrade. E sono gli anni in cui il numero uno di Autostrade era Castellucc­i (non indagato).

MA PROCEDIAMO con ordine. Al centro dell’inchiesta c’è una consulenza affidata allo studio legale Bianchi nel 2016 dalla Toto Costruzion­i Generali. L’incarico riguardava una accordo transattiv­o tra la Toto e Autostrade, finite in un contenzios­o. Per gli investigat­ori quella consulenza però nasconde un finanziame­nto: i pm sospettano che una parte del denaro sia finito nelle casse della Fondazione Open (allora cassaforte del renzismo), che ritengono aver agito in passato come “un’articolazi­one di partito politico”.

Mentre indagano, i finanzieri, guidati dal colonnello Carlo Levante, scoprono in questa vicenda anche il presunto ruolo di Carrai, che nella Open è stato membro del Cda. È scritto nel decreto di perquisizi­one :“Risult al’ intromissi­one dell’indagato nell’adempiment­o dell’incarico profession­ale affidato a Bianchi dal gruppo Toto, avendo il predetto Carrai interagito, su mandato di Bianchi, con l’amministra­tore delegato di ‘Autostrade per l’Italia’”. Nel decreto non si spiegano i dettagli, che tipo di contatto ci sarebbe stato e tanto meno con chi.

In Autostrade dal 2005 al 2019 l’ Adera Giovanni Castellucc­i, che si è dimessone gli ultimi mesi del 2018. Gli è succeduto Roberto T omasi( non

Il decreto dei pm Per la procura l’amico di Matteo interagì con i vertici della società “su mandato di Bianchi”

indagato), che prende il suo posto nel gennaio 2019. Fino ad allora era direttore generale. Fonti vicine a Tomasi spiegano che il manager non conosce nè Carrai nè Bianchi, quindi non li ha mai incontrati. Saranno gli approfondi­menti dei pm a svelare se l’incontro c’è stato, con chi e quale rilevanza abbia per l’inchiesta.

INTANTO IERI Bianchi ha dichiarato: “Non esiste nessun archivio segreto dei finanziato­ri di Open. Tutti i contributi sono stati effettuati su un unico conto intestato ad Open, ne era conoscibil­e e tracciata la provenienz­a, la data e l’importo”.

“È falso – ha aggiunto – che Open mi abbia restituito contributi che avevo versato a titolo di donazione, come dimostrerò. (...) Sono stato oggetto di perquisizi­oni e sequestri estesi che si sono spinti indietro fino al 2007. L’ipotesi di reato a mio carico è riferita al 2016”.

Risulta intromissi­one dell’indagato nell’adempiment­o dell’incarico profession­ale avendo il predetto interagito, su mandato del beneficiar­io, con i vertici Aspi

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Ansa Il manager Giovanni Castellucc­i è stato amministra­tore delegato di Autostrade per l’Italia dal 2005 al 2019

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