Il Fatto Quotidiano

In piazza per il clima (e basta Black Friday)

In trecentomi­la al quarto sciopero globale

- » ELISABETTA AMBROSI

Questa volta il filo rosso era la critica al Black Friday, diventato il “Block Friday”: “Amazon nemico della Terra”, si leggeva chiaro e tondo su un maxistrisc­ione a Milano, dove molti ragazzi hanno agitato scatoloni della nota azienda digitale di fronte al suo negozio. E non è un caso che il quarto sciopero globale per il clima, svoltosi ieri in oltre cento città d’Italia, abbia coinciso proprio con il giorno dei maxisconti. “Vogliamo sostituire quella che è la giornata mondiale del consumo con una giornata di protesta”, hanno dichiarato i ragazzi dei Fridays For Future a poche ore dall’inizio.

LA PARTECIPAZ­IONE è stata senz’altro minore rispetto a quella, massiccia, del 27 settembre, “solo” 300.000 persone, forse perché le scuole non hanno giustifica­to le assenze, forse perché piove, anche se le temperatur­e di questo novembre sono alte e anomale. La fantasia dei cartelli, molti riciclati dalle altre manifestaz­ioni (d’altronde niente sprechi), è sempre la stessa: “Se continua così il Natale lo famo a Ostia”, recita uno slogan romano. Molti e suggestivi i flash mob:a Milano– 20.000 persone - l’uomo vitruviano di da Vinci viene simbolicam­ente arrostito; a Roma – 30.000 persone - un gruppo di Fridays vestiti con tute bianche insanguina­te protestano contro l’accordo con il Mercosur (mercato comune del Sudamerica), a Pisa sei classi di bambini simulano una terra che si trasforma da verde in fuoco: Greta Thunberg dall’imbarcazio­ne che la sta riportando in Europa apprezza e condivide su Twitter.

C’È UN PO’ DI TUTTOin questa manifestaz­ione: dai collettivi degli studenti in lotta contro tutto agli Extinction Rebellion, dai Parents For Future e i Teachers For Future agli attivisti di Europa Verde, dai movimenti vegan-animalisti alle sardine: molto poche, per la verità, nonostante l’invito aperto dei Fridays For Future.

E proprio sulle sardine i ragazzi in piazza sono divisi: per molti il messaggio è lo stesso, dice una ragazzina con gli occhiali che tiene in mano un cartello “Supporta le sardine, dì no alla pesca intensiva”, per altri la battaglia ambientale deve restare distinta. D’a l tr o n de , anche se in modi diversi, tutti questi giovani studenti hanno capito che quella del clima è un’urgenza assoluta e che non sempre alle dichiarazi­oni di emergenza climatica, ultima quella del Parlamento Europeo l’altro ieri, seguono fatti, quei fatti che loro invece chiedono a gran voce. Lunedì si apre a Madrid la conferenza Onu sul clima (Cop25). La venticinqu­esima, appunto. Eppure i gas serra continuano, implacabil­mente ad aumentare.

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Ansa Anti-consumo Gli slogan

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