Il Fatto Quotidiano

Un altro femminicid­io a Chieti: uccisa dal marito con un tronco

Il delitto (68 anni lui, 65 lei) a Torino di Sangro al termine di una lite cominciata in macchina

- » SANDRA AMURRI

Èun

bollettino di guerra. Non passa giorno che una donna, in qualche luogo, non venga uccisa dal marito, dal fidanzato, dall’amante, da un corteggiat­ore respinto, comunque da un uomo. L’ultima in ordine di tempo ieri mattina, alcuni giorni dopo la Giornata Mondiale contro il femminicid­io, a Torino di Sangro (Chieti) dove Domenico Giannichi, 68 anni avrebbe ucciso la moglie, Luisa Ciarelli, 65 anni, al termine di una lite furibonda iniziata in macchina e proseguita in una stradina di campagna, dove Giannichi ha colpito Luisa alla nuca con una grossa pietra o probabilme­nte con un grosso ramo o tronco, fino a ucciderla, in una radura nei campi, a Montesecco. Poi, come spesso accade, l’uomo, ora ricoverato in ospedale in stato confusiona­le, rientrato a casa ha chiamato i carabinier­i. Questo è quanto emerge dalle prime notizie raccolte dalla Compagnia dei Carabinier­i di Ortona, coordinati dal Maggiore Roberto Ragucci su delega della Pm della Procura di Vasto Gabriella De Lucia. E come sempre si tratta di “Una famiglia perbene, spettacola­re” – come la descrive il sindaco di Torino di Sangro, Nino di Fonso – che aggiunge: “Una notizia tremenda che ha sconvolto il paese”. Una famiglia che fino ad alcuni anni fa era titolare del mini market A&O e che altri descrivono schiva, riservata, solitaria.

NON SI CONOSCE al momento il movente del delitto, seppure sia spesso comune a tutti i femminicid­i: la violenza. La violenza che arma uomini convinti che le donne, in quanto esseri inferiori debbano subire, non debbano avere opinioni, o non possano decidere della loro vita o con chi volerla condivider­e. Una spirale che non accenna a diminuire. Diversa la dinamica secondo il difensore di Domenico Giannichi, l’avvocato Alberto Paone di Lanciano: “L’uomo ha ferite ed ecchimosi sul volto perché con la moglie c’è stata una zuffa e insieme sono rotolati nella scarpata”. Parole che lasciano intendere una correspons­abilità o meglio, un incidente dai tragici esiti. L’ultima parola per capire se la donna sia stata prima colpita a morte e poi gettata nella scarpata o se i coniugi siano precipitat­i insieme e lei sia deceduta magari battendo la testa spetterà all’autopsia.

Noti in città

La coppia fino a qualche anno fa aveva gestito un supermerca­to

 ?? Ansa ?? La giornata mondiale contro il femminicid­io
Ansa La giornata mondiale contro il femminicid­io

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