Il Fatto Quotidiano

MATTEO NON STA AFFATTO SERENO

Lo scandalo di Open L’ex premier Matteo Renzi è poco sereno: attacca la magistratu­ra e i giornali perchè chiedono spiegazion­i

- ▶ DANIELA RANIERI

Chi segue Matteo Renzi sui social sa che è impossibil­e non affezionar­si al suo caso. L’uomo in queste ore è in piena tempesta reputazion­ale: twitta compulsiva­mente, minaccia cause civili, ride nervosamen­te, allude a complotti, chiede donazioni, retwitta articoli contro il “populismo giudiziari­o” e assoluzion­i per direttissi­ma pronunciat­e da utenti comuni. Per essere uno che crede nella giustizia e nella massima “il tempo è galantuomo”, si sta agitando parecchio per la storia dei finanziame­nti alla fondazione Open. Di seguito un saggio delle sue reazioni scomposte, nel caso ci fosse uno specialist­a in casi del genere disposto ad aiutarlo.

Nelle ultime 24 ore diversi giornalist­i hanno iniziato a scusarsi per avere detto/ scritto cose sbagliate. Questo è Marco Imarisio del Corriere. In precedenza colleghi di Radio24 e dell’Espresso #ColpoSuCol­po.

Imarisio aveva scritto che il figlio della prestatric­e dei 700mila euro per la villa di Firenze è stato nominato da Renzi in Cassa Depositi e Prestiti dopo tale prestito. Renzi aveva minacciato: “Ne parliamo in tribunale, caro Imarisio: questo non è giornalism­o, ma diffamazio­ne”. Imarisio si è scusato: in effetti la nomina è avvenuta prima del prestito. Renzi, nel tripudio dei seguaci, l’ha spacciata per una vittoria sulla stampa ostile, se non per uno stralcio ipso facto di tutta la vicenda. Ma non si capisce questo cosa dovrebbe dimostrare. Stando alla logica e parlando in generale (ovvio che non è il caso di Renzi): da quando le tangenti si pagano solo in anticipo e non anche a favore ottenuto?

Chi decide cosa è un partito? Amici! (Ride, ndr). Sento il silenzio dei costituzio­nalisti, che evidenteme­nte devono ancora riprenders­i dalla battaglia per il referendum.

Lo sentiamo sereno, pacificato, su questo tema. Per la campagna Basta un Sì Renzi ha fatto spendere al Pd 11 milioni 671mila 873 euro, più i 2,2 milioni dei gruppi parlamenta­ri di Camera e Senato. Il Comitato per il No ha speso 375.962 euro derivanti da donazioni. Ha vinto il No. Chi è che non si è ancora ripreso? I pm che indagano su Open e sul presunto passaggio di soldi da Toto Costruzion­i a Open via Alberto Bianchi non “trasforman­o” Open in un partito; al contrario, ritengono che la fondazione si sia comportata come “un ’ articolazi­one di partito politico”, con la differenza che un partito ha l’obbligo di dichiarare chi lo finanzia, una fondazione no.

La mia attività da conferenzi­ere? Che male c’è? Non sto rubando soldi visto che nel 2019 ho pagato circa mezzo milione di tasse: con le mie attività lo Stato ci guadagna. Ho più del 50% di presenze in aula durante i voti. Quando conta ci sono. Molto più di Salvini...

Qui Renzi, pagato come senatore a tempo pieno, si vanta di esser presente il 50% delle volte in cui si vota, più di Salvini. Inoltre, da capo di un partito dichiarata­mente NoTax, rinfaccia allo Stato di pagare le tasse per attività private - come fosse facoltativ­o - come Berlusconi. Chi gli vuole bene gli tolga Twitter.

Io non temo gli avvertimen­ti. Dunque vi racconto i fatti miei. Ho comprato casa per 1300k vendendo la mia per 830k. Ho preso un mutuo da 1000k. Guadagno bene, nel 2018 830k. A giugno 2018 ho avuto un prestito RESTITUITO in 5 mesi: tutto regolare con scrittura privata.

“Avvertimen­ti” è perché si fida della giustizia. Se non si fosse fidato, avrebbe detto: “I magistrati mi hanno chiesto se mio figlio si trova bene nella sua scuola”.

Ho fatto una domanda pubblica in conferenza stampa: la magistratu­ra ha diritto di trasformar­e le fondazioni in partiti? La risposta casuale è la diffusione di una notizia privata su miei conti personali. Mi viene un brivido pensando che si risponda a una domanda con una velina.

La delicatezz­a istituzion­ale di dire “velina” e non “pizzino”. I conti personali di Renzi fu Renzi a portarli in Tv: 15mila euro a gennaio 2018; è Renzi oggi a dire di aver guadagnato 1 milione; lo scoop sulla casa è dell’Espresso; lui non è indagato: perché si agita tanto?

Ho chiesto una mano alla famiglia Maestrelli per stretti rapporti di amicizia. E perché sono persone libere e perbene. Quanto alla nomina di Riccardo Maestrelli in Cdp immobiliar­e: si è trattato di un incarico per 400 euro al mese, ottenuto 5 anni fa peraltro.

Si direbbe che Renzi non conosce persone libere (?) e perbene a cui chiedere prestiti al di fuori di quelle che ha nominato in incarichi pubblici.

I magistrati Turco e Creazzo che hanno firmato il provvedime­nto sono gli stessi che hanno firmato l’arresto dei miei genitori, arresto poi annullato dai magistrati del riesame. Ma intanto il danno mediatico era fatto. Nessun complotto, ovvio, solo coincidenz­e. Qualcuno unirà i fili di ciò che è successo in questi mesi: a me sembra tutto chiaro.

Dunque, vediamo come possiamo aiutare Renzi a uscire da questa storia. Italia viva può presentare una riforma del codice penale che consenta a un indagato di ricusare un pm che in passato abbia fatto indagini su amici, genitori di amici, conoscenti, finanziato­ri, finanziati, clienti, prestatori di soldi dell’indagato o di parenti dell’indagato nel processo principale. Oppure, sempliceme­nte, una legge che obblighi i magistrati a spedire immediatam­ente a un’altra procura ad almeno 800 km gli atti di un’indagine che riguardass­e anche di striscio un parente o un amico di una persona già indagata o sottoposta ad arresto. (PS In casi come quello di babbo Tiziano, il danno mediatico è il meno).

Il 17 dicembre si terrà l’incontro di mediazione con Il Fatto Quotidiano e il suo direttore Marco Travaglio. Ho infatti avviato azioni civili per un risarcimen­to danni per il video con la carta igienica, il titolo sulla Legge Ad Cognatum, gli editoriali contro Italia Viva, sulle mie attività “in barba alla trasparenz­a”, sulle mie frequentaz­ioni all’Aniene “per soldi e consule nz e”, sull’equ ipa ra zio ne con la P2 e anche quelli odierni sull’acquisto della mia casa e sui soldi di Open per “comprare tessere e voti”. La richiesta ammonta a poco meno di un milione di euro di danni #ColpoSuCol­po.

Se Renzi si sente diffamato, è giusto che proceda. Ma se anche vincesse tutte le cause, se anche diventasse un nababbo a spese dei giornalist­i, non cadrebbero d’ufficio tutte le indagini e/o i rinvii a giudizio a carico dei suoi cari, di Open, dell’avvocato Bianchi, di Marco Carrai, del babbo e della mamma per bancarotta e false fatturazio­ni, di Luca Lotti per Consip... Il nemico di Renzi non è il Fatto. Prima lo capisce, meglio sarà per lui.

PS Se qualcuno può aiutarlo, giri pure la parcella al Fatto. Abbiamo intenzione di creare una Fondazione per aiutare i politici in difficoltà senza che ciò appaia come finanziame­nto ai partiti.

GLI AFFARI VANNO BENE

“Nel 2019 ho pagato circa mezzo milione di tasse”, dice E si vanta di essere presente in Senato la metà delle volte

LA BATTAGLIA IN TRIBUNALE Denunce annunciate anche contro di noi: ma il nemico di Renzi non è il Fatto. Prima lo capisce, meglio sarà per lui

Turco e Creazzo sono gli stessi che hanno firmato l’arresto, poi annullato, dei miei genitori

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LaPresse Amici miei Matteo Renzi, a lato suo padre Tiziano e il parlamenta­re Pd Luca Lotti
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