Il Fatto Quotidiano

Blocca-prescrizio­ne, l’Anm cambia rotta: “Noi magistrati la chiediamo da sempre”

“Nessun ripensamen­to” Renzi: “Io d’accordo con Fi”

- » ANTONELLA MASCALI

In 48 ore l’Associazio­ne nazionale magistrati cambia rotta sulla riforma della prescrizio­ne e torna alle origini: non solo va bloccata dopo il primo grado ma la riforma Bonafede può entrare in vigore a gennaio perché “non sarà una bomba atomica”, per citare il presidente Luca Poniz. Ricostruia­mo la cronologia di quanto successo tra venerdì e domenica al Congresso nazionale di Genova. Venerdì pomeriggio Poniz sulla riforma prescrizio­ne dice: “Svincolata da riforme struttural­i, come da noi richieste, rischia di produrre squilibri che sarebbe, però, errato attribuire alla riforma in sé e alla sua ratio ispiratric­e”.

Musica per le orecchie del Pd (e di Matteo Renzi, che ieri sera a L’Arena su La7 ha detto: “Sulla prescrizio­ne sposo totalmente la proposta di Costa di Forza

Ita lia”) che vuole congelare la riforma, altrimenti in vigore dal primo gennaio. Andrea Orlando scrive su Twitter:

“La riforma della prescrizio­ne da sola crea squilibri, adesso che lo dice anche l’Anm si può prendere in consideraz­ione questo dato?”. Poniz non ritiene di dover precisare la posizione del sindacato delle toghe, neppure su richiesta di un chiariment­o da parte del Fatto.

Il segnale del cambio di passo avviene dopo che il ministro della

Giustizia Alfonso Bonafede, la cui presenza è stata incerta fino all’ultimo, sabato va a Genova, rivendica la riforma, “primo passo di civiltà”, ma concede all’Anm l’ accantonam­ento del sorteggio per l’elezione dei consiglier­i togati del Csm. Al suo posto, contro il correntism­o, “ballottagg­i tra i magistrati più votati in piccoli collegi”.

E NON SEMBRA affatto un caso che Poniz, sabato sera, con i giornalist­i, a sua volta, accantona “i possibili squilibri” della riforma prescrizio­ne e dice le cose come stanno: “Non è vero che dal 1° gennaio succede una catastrofe. Si tratta di una norma che produrrà effetti nei prossimi anni, ma speriamo siano accompagna­ti da una riforma del processo”. Ieri, il documento finale, che rappresent­a il pensiero dell’Anm fin dall’epoca berlusconi­ana, come ricordato dal Fatto. “L’Anm ha chiesto da sempre l’interruzio­ne della prescrizio­ne con la sentenza di condanna di primo grado per restituire al processo la sua piena efficacia e sul punto non abbiamo e non avremo ripensamen­ti. Alla politica spetta poi il compito di adottare ogni altra iniziativa per una struttural­e riforma del processo penale, indispensa­bile”.

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Ansa Toghe L’Anm è il sindacto dei magistrati

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