Il Fatto Quotidiano

I cattolici di destra si organizzan­o: torna il “Progetto culturale”di Ruini

- » FABRIZIO D’ESPOSITO

Èstato agli inizi di novembre che l’intervista del Corsera al cardinale Camillo Ruini, 88 anni, ha aperto la fase del dialogo tra una parte della Chiesa italiana e la destra sovranista di Matteo Salvini. E un mese dopo ecco nascere l’associazio­ne dei ruiniani con l’ambizioso nome di “Progetto Culturale”, lo stesso con cui l’allora presidente della Cei rinnovò nel biennio 1994-1995 l’interventi­smo clericale in politica, a distanza di dieci anni dal famoso discorso al convegno di Loreto del 1985.

L’iniziativa però non nasce nel campo leghista, laddove Salvini continua solo a ostentare rosari e invocazion­i senza alcuna elaborazio­ne culturale, appunto. Così a fornire il software necessario è l’antico nucleo teocon maturato nel berlusconi­smo durante il pontificat­o di Benedetto XVI, il papa-teologo.

A PARTIRE dall’unico parlamenta­re tra i soci fondatori, l’ex ministro Gaetano Quagliarie­llo ( nella foto), fondatore di “Idea” ed eletto nelle liste di Forza Italia. Poi, in ordine sparso: Eugenia Roccella (presidente), Maurizio Sacconi, Carlo Giovanardi, Giovanni Orsina, Assuntina Morresi, Eugenio Capozzi, Pietro De Marco. L’esordio dei ritrovati ruiniani c’è stato nel fine settimana ad Anagni, nel Frusinate, dove la fondazione Magna Carta di Quagliarie­llo ha organizzat­o due giorni di seminario su “Chiesa e politica nei pontificat­i di Giovanni Paolo II, Benedetto XVI e Francesco”, con la partecipaz­ione anche di Stefano Fassina, Fabrizio Cicchitto e Luciano Violante. Durante i lavori è stata mandata una video-intervista a

Ruini fatta da Roccella e che si conclude con una benedizion­e al nuovo “Progetto Culturale”.

Obiettivi? Se tra leggi e sentenze, la sfida “antropolog­ica” lanciata a suo tempo dal presidente dei vescovi italiani deve prendere atto che si è chiusa una fase su utero in affitto, suicidio assistito e unioni civili, “l’eccezione umana” cara ai ruiniani italiani ha tre fronti su cui dare sostanza alla destra guidata da Salvini: educazione, demografia e lavoro. E a muovere l’azione sarà sempre il motto di don Camillo (Ruini): “Meglio contestati che irrilevant­i”.

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