Il Fatto Quotidiano

Pino Daniele e Peppe Lanzetta, “pigliati di fame” e sgangherat­i

- » ENRICO FIERRO

’Ochiammava­n Pinotto. Il nome di gioventù di Pino Daniele, ma anche il titolo di uno struggente libro-ricordo di Peppe Lanzetta, scritto per “Colonnese Editore”. Lanzetta ha fatto e fa di tutto: attore per il cinema (con Martone, Liliana Cavani e Abel Ferrara, tra gli altri), teatro, musica, libri. Dovunque porta la sua faccia, vera e propria “maschera” della disperazio­ne napoletana, e la sua prosa aggressiva e senza freni. Nelle 92 pagine del suo elegante libro (in copertina una chitarra con le corde spezzate) ricorda Pino da giovane. Il suo compagno di scuola di quella sgangherat­a classe di un istituto per ragionieri nel ventre di Napoli. Anni Settanta del secolo passato, con Peppe che in classe fa “’o burdello” e Pinotto, ripetente, che odiava le partite doppie preferendo far soffrire le sue dita su una Gibson. Peppe sognava il teatro e il racconto (che poi farà nei suoi libri) del Bronx napoletano, inventando un linguaggio dal quale negli anni successivi attingeran­no scrittori e sceneggiat­ori. La scuola e la strada, i sogni e le ragazze. Come Mina che fu lo straziante amore di gioventù di Pino Daniele. Bellissima sposò un americano e si trasferì in California. I primi gruppi musicali, le cantine-teatro, il blues che si sposava con le melodie di Napoli. I fallimenti, le speranze, le delusioni. Una sgangherat­a compagnia di “pigliati di fame”. Le pizze fritte e una grande amicizia che si rompe all’improvviso. Pino Daniele deve scrivere dei “pezzi” per un altro grande, Tullio De Piscopo, chiama Lanzetta, ma qualcosa non funziona. Incomprens­ioni e una amicizia che si rompe per trent’anni. Fino al 2012, quando Peppe Lanzetta chiede a James Senese di fare da paciere. Passa un anno e finalmente i due ex studenti di ragioneria si incontrano ad un concerto, nel camerino di Daniele. “Ci siamo abbracciat­i e io ho cominciato a piangere”, racconta Lanzetta nel libro. E Pino Daniele: “Pe’, ma non è che ti fai vedere un’altra volta fra trent’anni”. I due non si videro mai più.

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy