Catania, l’uomo di Renzi indagato per corruzione
Sammartino era l’ultimo acquisto
■Corruzione elettorale durante le elezioni politiche del 2018: Luca Sammartino, uomo simbolo dell’ex premier in Sicilia, è indagato dalla Procura di Catania
Corruzione elettorale durante le elezioni politiche del 2018. È questo il reato ipotizzato dalla Procura di Catania nei confronti di Luca Sammartino, deputato regionale di Italia Viva e uomo simbolo di Matteo Renzi in Sicilia. L’indagine, che coinvolge anche altre persone di cui per il momento non si conosce l’identità, è in mano alla Digos etnea. A Sammartino è stato notificato l’avviso conclusione indagini contestuale all’avviso di garanzia.
Lui ha replicato con una stringata nota affidata al suo ufficio stampa: “Sono sereno e dimostrerò la mia estraneità ai fatti. Affronto con assoluta tranquillità questa vicenda”.
Si tratta di un terremoto giudiziario che travolge l’emisfero renziano. Anche perché la notizia, svelata dal sito MeridioNews, arriva dopo soli 15 giorni dallo sbarco dello stesso Renzi a Catania. Città scelta dall’ex premier non a caso, poiché ai piedi dell’Etna si trova la roccaforte elettorale di Sammartino, eletto nel 2017 all’assemblea regionale siciliana con il record di 32 mila preferenze. Numeri da capogiro che hanno trasformato l’odontoiatra 34enne in una calamita del consenso, tanto che lo stesso Renzi, accompagnato dalla ministra Teresa Bellanova, si è sbilanciato, annunciando durante la convention di metà novembre come Italia Viva esprimerà “un suo candidato governatore e sarà il primo partito alle prossime elezioni regionali”.
Sammartino dopo i primi ammiccamenti con il centrodestra nella politica universitaria è entrato per la prima volta all’Ars nel 2012 con l’Udc, quando aveva appena 27 anni. Poi il passaggio ad Articolo 4, il movimento creato dal democristiano Lino Leanza, ex braccio destro del governatore Raffaele Lombardo. Finita l’esperienza centrista il cambio di casacca e l’ingresso in pompa magna nel Pd. Così fino alla corte di Renzi, dove è stato capace di fare accomodare in seconda fila un personaggio del calibro di Davide Faraone.
LE POLITICHE DEL 2018, quelle per cui Sammartino adesso è finito indagato, per il luogotenente di Renzi si conclusero però con appena 16 mila preferenze. Briciole rispetto ai numeri delle regionali. Ma con il gruppo del deputato che si consolò comunque centrando l’obiettivo al Senato con Valeria Sudano. Anche lei fedelissima dell’ex presidente del Consiglio.
L’ex dem Sammartino non è la prima volta che deve fare i conti con un’inchiesta. La procura di Catania a giugno scorso ha archiviato la sua posizione dopo averlo indagato insieme ad altre otto persone per le modalità di voto degli anziani ricoverati in una casa di cura a Gravina di Catania. Una storia venuta alla ribalta grazie a una video denuncia su Facebook del figlio di una 88enne non autosufficiente e inabile alla firma che, nel seggio speciale allestito all’interno della struttura, per le regionali 2017, a detta del parente avrebbe votato proprio per Sammartino. Messa in soffitta la vicenda qualche mese prima a suscitare polemiche è stata la nomina dello zio del deputato a prefetto di Catania.
Il precedente
Fu sotto inchiesta (e archiviato) per il voto degli anziani alle regionali 2017