Il Fatto Quotidiano

“Savona riferì tutto”, poi il premier offrì le frappe al leghista

Il leader del Carroccio informato 26 volte Una data cruciale è il 27 febbraio: la relazione dell’ex ministro degli Affari europei e poi la “cena cordiale” tra i gialloverd­i

- » SALVATORE CANNAVÒ

La domanda chiave la pone il senatore di Fratelli d’Italia, Adolfo Urso: “Quando ha deciso il Parlamento di dare un atto di indirizzo”? In altri termini: il governo ha trattato sulla base del mandato parlamenta­re come previsto dalla risoluzion­e del 19 giugno 2019 oppure no?

La risposta viene da una fonte neutra: Emma Bonino che intervenen­do a palazzo Madama fa la domanda in un altro modo: “Scusa Salvini: dove eravate? Di che cosa parlate? Vi eravate distratti?”. Il Parlamento infatti ha discusso molte volte di Mes e Conte nel sostenere fermamente di essersi comportato correttame­nte, le enumera minuziosam­ente. Alla fine ne contiamo 26 anche se non possiamo elencarle tutte.

DICEMBRE 2019 Dopo le comunicazi­oni di giugno l’11 dicembre 2018 Conte comunica alle Camere “sugli sviluppi del negoziato in materia di rafforzame­nto dell’Unione economica e monetaria”. Interventi rilevanti non se ne registrano.

19 MARZO DEL 2019 Anche questa volta, nonostante non sarà il tema chiave del Consiglio, Conte decide di richiamare “i temi del budget dell’Eurozona, dello schema europeo di garanzia dei depositi (il cosiddetto Edis) e degli emendament­i al Trattato sul meccanismo europeo di stabilità”. La discussion­e non è accesa nemmeno stavolta e il, peraltro puntuale, senatore Alberto Bagnai della Lega esordità nel suo intervento con un rilassato: “Dio è morto, Marx è morto, e anch’io non mi sento molto bene”.

19 GIUGNO 2019In questa sede si ha il primo vero mandato parlamenta­re. La risoluzion­e Molinari e D’Uva n. 6-00076 viene riformulat­a in aula dallo stesso Conte che già pensa all’approccio “pacchetto” e chiede “la valutazion­e congiunta dei tre elementi del pacchetto” e cioè il Mes, la garanzia sui depositi bancari (Edis) e il bilancio dell’area euro. Nel dibattito M5S e Lega sono nettamente contraria al Mes.

L’impegno assunto è formale, il governo assicura che si manterrà dentro le indicazion­i delle Camere. E in quell’ occasione il senatore Bagnai ringrazier­à Conte per aver assicurato che ci sarà “l’ approfondi­mento tecnico” che il Parlamento chiede.

LE AUDIZIONI DI TRIADopo il 19 giugno il Parlamento discute ancora di Mes il 4 luglio, con l’audizione di Giovanni Tria alle Commission­i riunite Bilancio e Finanze. Radio Radicale, ieri mattina, ha rimandato un brano di questa audizione dove gli esponenti di Lega e Fratelli d’Italia non sollevano alcuna questione “vitale”.

IL 31 LUGLIO 2019 Tria interviene di nuovo il 31 luglio rispondend­o a un’ interrogaz­ione a risposta immediata presentata dal deputato leghista Claudio Borghi, ribadendo che “nei prossimi mesi si dovrà seguire un approccio complessiv­o in una logica di pacchetto”. Anche in questo caso, Borghi non si fa saltare in aria. Tria invia la bozza di riforma del Mes ai presidenti delle Camere, con lettera del 9 agosto, ma ormai siamo al Papeete.

LA RELAZIONE SAVONA Incalzando ancora Salvini, il premier ricorda anche la “Relazione sull’attività dell’Italia in Europa” presentata dall’ex ministro per gli Affari europei, Paolo Savona, il 27 febbraio 2019. In quella relazione si legge che “l’Eurosummit del 14 dicembre ha sostanzial­mente approvato quanto deciso dall’Eurogruppo del 3 dicembre” in merito al Fondo di risoluzion­e unico sui salvataggi bancari. Il 27 febbraio l’archivio dell’Ans a ricorda di una “cena cordiale” tra Di Maio- Conte- Salvini con il premier che ha offerto un vassoio di frappe.

LA SINTESI DI GARAVAGLIA Quando la Relazione verrà discussa in Parlamento, il battaglier­o Borghi si limiterà a chiedere di sospendere tutto in attesa del voto per il Parlamento europeo e il sottosegre­tario leghista, Massimo Garavaglia gestirà la “sintesi” finora trovata nel governo.

EMMA BONINO Scusa Salvini: dove eravate durante tutti i vertici e le discussion­i su cui il Presidente ci ha riferito e dato approfondi­menti? Vi eravate distratti?

26 OCCASIONI PERSE Abbiamo contato almeno 15 passaggi parlamenta­ri tralascian­do i meno importanti e Conte ha fatto riferiment­o ad almeno 11 tra riunioni tecniche interminis­teriali. Matteo Salvini non ha ribattuto nemmeno a uno di questi.

L’AUDIZIONE GUALTIERI Il vero punto di attacco riguarda l’audizione alle Camere del 27 novembre da parte di Roberto Gualtieri: “Non ci sono margini di modifica del M es ” ha detto il ministro dell’Economia. La prova che tutto è stato fatto “alle spalle degli italiani”. Ma Conte anche su questo assicura: “Valuteremo all’esito del negoziat o” lasciando intendere che ci sono lievi margini di riformabil­ità delle clausole di azione collettiva. Nel pomeriggio “fonti Ue” hanno assicurato due mesi di ulteriore negoziato e Angela Merkel apre qualche spiraglio. Per tenere in piedi il governo potrebbe bastare.

GIUSEPPE CONTE Vedremo all’esito del negoziato Una valutazion­e la faremo all’ultimo e il Parlamento avrà la possibilit­à di esprimersi

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Ansa Il 4 luglio L’ex ministro Tria in audizione sul Mes

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