Il Fatto Quotidiano

La Tesei sceglie un salviniano condannato per razzismo

- » GIACOMO SALVINI

“Sgombero immediato! Via gli zingari da casa nostra” e poi “Firma anche tu per cacciare i sinti”. La raccolta firme della Lega di Verona per sgomberare i campi rom risale al 2001 ma per i giudici quei toni del neo assessore alla Sanità della Regione Umbria e all’epoca assessore provincial­e, Luca Coletto, erano da considerar­si razzisti. Il reato era di “propaganda di idee fondate sulla superiorit­à e sull’odio razziale” e la Cassazione nel 2009 aveva confermato la condanna a due mesi di reclusione, il risarcimen­to delle parti civili e la sospension­e da ogni attività di propaganda elettorale per tre anni. Insieme a lui erano stati condannati altri cinque leghisti, tra cui l’ex sindaco di Verona Flavio Tosi.

Oggi Coletto, già assessore alla Sanità della giunta di Luca Zaia e sottosegre­tario alla Salute nel governo gialloverd­e, è stato chiamato dal Veneto da Matteo Salvini per risanare la Sanità umbra dopo lo scandalo che ad aprile ha travolto la giunta Marini. Ma il suo esordio non è stato facile: la condanna definitiva del 2009 è stata scoperta dal capogruppo Pd, Tommaso Bori, alla vigilia del primo consiglio regionale d el l’éra Tesei che si è svolto ieri. Le opposizion­i erano già sul piede di guerra ma Coletto ha disertato la seduta prima di presentars­i a consiglio già concluso perché non ha “fatto in tempo” ad arrivare dal Veneto. Alle domande dei giornalist­i però l’assessore alla Sanità ha minimizzat­o: “È il classico reato di opinione, niente di gravissimo. Sono stato condannato ma anche riabilitat­o e il Pd dovrebbe guardare ai suoi di indagati”. La presidente Tesei invece ha preferito non rispondere alle domande sul caso Coletto ma, nella prossima seduta, l’opposizion­e le chiederà spiegazion­i: “Tesei era a conoscenza della condanna di Coletto? – chiede Bori – E se sì, ne chiederà le dimissioni o dovrà chiedere il permesso a Salvini?”.

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