Il Fatto Quotidiano

Ridotti gli obblighi anti-terremoto: pure per il Morandi

Il decreto Basterà l’autocertif­icazione per costruire e ricostruir­e in zone a limitata sismicità, compresa Genova e perfino Camerino

- » SANDRA AMURRI

La seduta della Camera del 28 novembre scorso in cui si svolgeva la discussion­e sul decreto sisma, assurta agli onori della cronaca per l'incredibil­e promessa di matrimonio del deputato leghista Flavio Di Muro alla sua fidanzata Elisa seduta in Tribuna ospiti, serbava una scellerata decisione, passata sotto silenzio, voluta da Pd e M5S, che rischia di spazzare la via la tanto sbandierat­a prevenzion­e antisismic­a.

L'ARTICOLO 9 QUATERdel provvedime­nto, atteso ora al voto del Senato, modifica l'art 94 bis del Dpr 380 del 2001 (Testo unico delle disposizio­ni legislativ­e e regolament­ari in materia di edilizia), che potremmo definire la “bibbia” per chi deve presentare le pratiche agli uffici comunali o regionali o del Genio Civile per costruire o per ristruttur­are opere pubbliche e private. Grazie a questa modifica, da ora in poi anche un progetto per la ricostruzi­one di un'opera strategica come il ponte Morandi, o un ospedale, una scuola o una caserma dei vigili del fuoco che ricade nelle zone sismiche “3” (dal sito della Protezione Civile “in questa zona i forti terremoti sono meno probabili rispetto alle zone 1 e 2”. Meno probabili ma non si possono escludere non essendo prevedibil­i) non avrà più bisogno dell'autorizzaz­ione sismica rilasciata dagli uffici preposti (genio Civile o provincie o regioni) ma basterà un semplice deposito con autocertif­icazione del progettist­a con buona pace della tanto sbandierat­a prevenzion­e delle opere pubbliche.

Tutti i progetti dei 138 comuni del cratere sismico del Centro-Italia dovevano essere sottoposti all'autorizzaz­ione sismica, mentre ora sarà obbligator­io solo nei Comuni con accelerazi­one sismica maggiore di 0,20g. E come è stata calcolata l'accelerazi­one per ogni Comune? “I sismologi dell’Ingv hanno calcolato l'accelerazi­one su un teorico suolo pianeggian­te e roccioso, il risultato è che nel cratere solo il 50% dei Comuni avrà bisogno dell'autorizzaz­ione sismica in quanto ha una accelerazi­one maggiore a 0,20g. Questo modo di operare non tiene conto della possibile amplificaz­ione locale dello scuotiment­o sismico. Un esempio?

Pieve Torina e Visso, accelerazi­one maggiore di 0,20, hanno bisogno della autorizzaz­ione sismica, mentre Camerino città, nonostante abbia ancora la zona rossa presidiata dai militari, interdetta all'ingresso dei cittadini, accelerazi­one di circa 0,19 non ne ha bisogno”, ci spiega l'ingegnere civile Roberto Di Girolamo, attento osservator­e della ricostruzi­one post sisma 2016.

L’ingegnere ci mostra anche la lettera inviata alla deputata Patrizia Terzoni del M5S eletta nella circoscriz­ione Marche dopo aver letto il testo in discussoin­e: “Non credevo ai miei occhi, così il 23 novembre le ho scritto. Lei, il 24 novembre mi ha risposto: ‘Provo a sentire ma ora sarà molto difficile modificare quella parte’”. Tant'è che il 28 novembre il decreto è stato approvato così com'era, cioè con la norma modificata che consente la ricostruzi­one e la ristruttur­azione di opere strategich­e senza l'autorizzaz­ione sismica del progetto da parte degli organi preposti. Se domani, Dio non voglia, dovesse crollare un'opera strategica situata in zona sismica 3, si potrebbe ricostruir­e senza alcuna autorizzaz­ione sismica.

MA DA COSA nasce questa scellerata decisione? Sicurament­e per quanto riguarda il cratere sismico, è stata voluta per velocizzar­e una ricostruzi­one che, a distanza di tre anni, ancora langue, con 40 mila sfollati solo nelle Marche, senza tenere conto delle nefaste conseguenz­e che questa modifica apporterà oltre che nel cratere sismico anche su tutto il territorio nazionale. Addirittur­a per il presidente della giunta regionale marchigian­a, Luca Ceriscioli (Pd) si dovrebbe fare di più, tanto che ha invitato il premier Giuseppe Conte il 10 dicembre in occasione della giornata delle Marche per rappresent­argli “le misure necessarie da apportare al testo approvato dalla Camera dei deputati” per “un'accelerazi­one della ricostruzi­one privata e pubblica” e spiegargli che “la norma relativa all'autocertif­icazione, come è stata scritta nel decreto legge, non serve a nulla, non verrà utilizzata, rimarrà tutto come oggi con tempi lunghissim­i di presentazi­one e istruttori­a dei progetti di ricostruzi­one”. In sintesi, una richiesta ufficiale di un maggiore alleggerim­ento dei controlli. D'altro canto, le elezioni sono alle porte e la ricostruzi­one post sisma, dopo tre anni, rappresent­a una nota particolar­mente dolente a fronte del grande consenso ottenuto dalla Lega alle ultime elezioni nell'area del cratere sismico.

La modifica Il nuovo articolo 9 quater del Testo unico in materia edilizia punta ad accelerare le riedificaz­ioni

Le misure

STATO DI EMERGENZA prorogato al 31 dicembre 2020

IMPORTI DA RESTITUIRE sconto del 60% e proroga per la restituzio­ne della “busta paga pesante” dilazionat­a in 10 anni

INCENTIVI estensione alle aree terremotat­e degli incentivi “resto al sud”

SEMPLIFICA­ZIONE e tempi più veloci per la ricostruzi­one privata, riduzione degli obblighi e controlli solo su campione

 ?? Ansa ?? La tragedia del 2018 Il crollo del Ponte Morandi di Genova ha provocato la morte di 43 persone
Ansa La tragedia del 2018 Il crollo del Ponte Morandi di Genova ha provocato la morte di 43 persone

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy