Le Iene: “Conte chiarisca il rapporto con Alpa”. La replica: “Storia vecchia”
Il programma torna sul concorso universitario 2002
“È una questione un po’ vecchia che si trascina da tempo, stanno rimestando sul mio concorso del 2002”. Così il premier Giuseppe Conte sul contenuto del servizio di Antonino Monteleone e Marco Occhipinti in onda questa sera a Le Iene.
“Il professor Alpa viene perseguitato per questo concorso. Ho chiarito che mai c’è stato un conflitto di interessi, mai un’associazione professionale tra di noi, mai un conto corrente comune, in merito al concorso da professore ordinario, hanno deciso all’unanimità i cinque commissari – prosegue Conte –. Vedrò il servizio, se necessario preciseremo ancora in piena trasparenza”.
Sul sito del programma Mediaset si parla di “una serie di documenti inediti e clamorosi, secondo i quali Giuseppe Conte – nella vicenda del concorso all’università e del suo rapporto professionale con il maestro e mentore Guido Alpa –, non avrebbe detto tutta la verità”.
Dei rapporti con il docente universitario aveva peraltro già parlato lo stesso primo ministro nel suo curriculum vitae. I giornalisti Mediaset, tuttavia, oggi tornano sulla vicenda del concorso sostenuto da Conte nel 2002 a Caserta, nel quale uno dei commissari era proprio il professor Guido Alpa.
NELLE PRECEDENTI pu nta te dell’inchiesta gli autori si erano peraltro chiesti se si fosse trattato di un concorso universitario regolare “dato che un’eventuale comunanza di interessi economici tra commissario d’esame e candidato avrebbe fatto scattare l’incompatibilità di Alpa come esaminatore di Conte”.
Nella note la redazione ricorda come Conte, dal 2002 avesse aperto con Alpa un nuovo studio legale dedicandosi al diritto civile, diritto societario e fallimentare”. Nello specifico si trattava di uno studio in via Cairoli a Roma, disposto su due piani, in cui Conte occupava il piano superiore, ma aveva in realtà un unico numero di telefono e una stessa segretaria, pagata da entrambi”. Dal canto suo il premier aveva già chiarito come fossero solo “coinquilini”, trattandosi di “semplice condivisione della segreteria e del numero telefonico, ma con ben distinte attività professionali praticate in spazi diversi, ognuno avrebbe quindi pagato il rispettivo affitto separatamente. Nulla di più”. Per Le Iene mancherebbero però le prove di quanto dichiarato.