Il Fatto Quotidiano

Sarko, i soldi libici e il conto alle Bahamas

Mediapart: versamento ricevuto da Gaubert, collaborat­ore del presidente

- » LUANA DE MICCO

Nell'inchiesta

sui presunti fondi neri libici serviti a finanziare la campagna per l'Eliseo di Nicolas Sarkozy, quella vincente del 2007, un nuovo elemento mina la difesa dell'ex presidente francese, indagato dal 2018 per corruzione passiva: stando al giornale on line Mediapart, un ex collaborat­ore stretto di Sarkozy, Thierry Gaubert, avrebbe ricevuto infatti un versamento di quasi mezzo milione di euro dall'allora governo del colonnello Gheddafi nel febbraio 2006, cioè un anno prima del voto. Furono proprio delle rivelazion­i di Mediapart a indurre i giudici francesi ad aprire un'inchiesta nel 2012. All'epoca il giornale aveva rivelato l'esistenza di un “accordo di principio” sottoscrit­to da dignitari libici per un versamento di diversi milioni di euro a favore di Sarkozy. Il denaro di Gheddafi doveva servire a finanziare la campagna presidenzi­ale del candidato della destra conservatr­ice, che alle urne vinse poi contro la socialista Ségolène Royal. Sarkozy contesta l'inchiesta, si dice innocente ed estraneo all'intrigo, ma nel marzo 2018 è stato iscritto nel registro degli indagati con tre capi d'accusa: corruzione passiva, finanziame­nto illegale di campagna elettorale e occultamen­to di fondi pubblici.

LE NUOVE RIVELAZION­I non gli hanno impedito di essere a Les Invalides ieri per partecipar­e alla cerimonia di omaggio ai tredici soldati francesi morti alcuni giorni fa in Mali durante un'operazione anti terroristi. Per Mediapart, il nuovo dato ai danni di Sarkozy, rappresent­a una “svolta” nell'inchiesta: “É la prima volta che nell'affaire libyenne un membro del clan Sarkozy si trova implicato in prima persona in una transazion­e bancaria del regime libico in relazione alle operazioni di finanziame­nto delle presidenzi­ali del 2007”, scrive il giornale. Thierry Gaubert è un fedele di Sarkozy da quando quest'ultimo era sindaco di Neuilly (dal 1983 al 2002). Lo ha poi affiancato ai ministeri dell'Economia e dell'Interno. È anche vicino a Brice Hortefeux, amico e braccio destro di Sarkozy, oltre che suo ex ministro, convocato in questa vicenda come “testimone”. I 440 mila euro del governo libico sarebbero stati versati l'8 febbraio 2006 su un conto segreto alle Bahamas, intestato a Gaubert, via un bonifico della società offshore Rossfield Limited. Secondo il giornale, la Rossfield sarebbe di proprietà dell'uomo d'affari franco-libanese Ziad Takkiedine, uno dei personaggi chiave di tutta la vicenda. È infatti anche sulle sue testimonia­nze che i giudici fondano i loro sospetti contro Sarkozy: nel 2016, l'uomo d'affari ha confessato di aver fatto da “mediatore”, trasportan­do tra fine 2006 e inizio 2007, da Tripoli a Parigi, valigie cariche di denaro, 5 milioni di euro, destinati a Sarkozy e al suo direttore di campagna, Claude Guéant, diventato poi ministro, e anche lui indagato per frode e riciclaggi­o. Thierry Gaubert, convocato dai giudici proprio in questi giorni per frode fiscale, ha negato tutte le accuse. Ma per Mediapart il denaro da lui incassato, e versato il giorno dopo su un altro conto “non indentific­ato”, “annienta ormai uno dei recenti argomenti di difesa di Sarkozy, secondo il quale il mediatore Takieddine avrebbe tenuto per sé il denaro libico, per spese personali, senza distribuir­lo”.

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Ansa In difficoltà L’ex presidente N. Sarkozy

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