Il Fatto Quotidiano

4 mila preti pedofili e un milione di vittime

- » PAOLO FROSINA

Dietro ciascun puntatore c’è una storia, o più spesso molte. Tanto che per vederle tutte bisogna ingrandire più e più volte la mappa dell’It al ia . Quella realizzata da Francesco Zanardi, presidente della Rete L’Abuso, è l’indagine più completa mai esistita in Italia sugli abusi sessuali del clero cattolico nei confronti di minori e adolescent­i: centinaia di migliaia di casi. Secondo alcune stime, più di un milione. Storie di infanzia violata, di vite spezzate, storie di rimozioni e di omertà.

Caso per caso, Zanardi raccoglie nomi, denunce, condanne e insabbiame­nti e aggiorna, dal 2009, la sua mappatura delle “diocesi non sicure” ( www.retelabuso.org). I sacerdoti segnalati sono 298. Di questi, la metà (144) sono i rei confessi o i condannati definitivi (in rosso). Ma, anche in presenza di condanne o misure di prevenzion­e, nella maggior parte dei casi i membri del clero ottengono di scontare la pena agli arresti domiciliar­i, in speciali “residenze per sacerdoti in difficoltà”, prive – sostiene Zanardi – della sorveglian­za che si riserva ai ristretti laici. Uno squilibrio tanto evidente che la Convenzion­e per i diritti del fanciullo, nelle ultime osservazio­ni inviate all’Italia il 28 febbraio 2019, si è dichiarata “preoccupat­a per i numerosi casi di bambini sessualmen­te abusati da religiosi della Chiesa cattolica nello Stato italiano, e per il basso numero di indagini e procedimen­ti penali”.

AD ANALIZZARE

con una lente di ingrandime­nto la mappa della Rete L’abuso, ci sono poi i prelati in attesa di giudizio (puntatore giallo). Accusati ma mai sottoposti a indagine penale, o scomparsi nel nulla dopo le accuse: 143 in totale. Tra i casi più eclatanti quello di Silverio Mura, allontanat­o da Napoli per uno scandalo di pedofilia e scoperto anni dopo a 800 chilometri di distanza, nel Pavese, a dire messa sotto falso nome. E ancora i preti condannati o indagati all’estero, che da noi hanno trovato un rifugio sicuro grazie alla protezione del Vaticano: sono 11, secondo la Rete L’Abuso, di cui 3 in Liguria e 4 a Roma.

Tutto questo non sarebbe che la punta di un iceberg. O almeno ne è convinto l’attivista anti-abusi irlandese Mark Vincent Healy, che, di fronte alla Commission­e Onu per i diritti del fanciullo, ha portato uno studio che ipotizza la dimensione complessiv­a del fenomeno in Italia. Healy si è basato sulle diverse stime circolate negli anni: dal 2% di membri del clero coinvolti in casi di molestie citato da papa Francesco al 4% di preti pedofili stimato dal John Jay Report, la maggiore indagine sul tema condotta negli Usa (nel caso “Spotlight” svelato dal Boston

Globe, i preti pedofili erano il 6% della diocesi di Boston).

Sugli oltre 50 mila prelati italiani, sarebbero quindi, potenzialm­ente, da 1.000 a 4.000 i pedofili. Considerat­e le stime sul numero di vittime per ogni pedofilo (da 50 a 250, secondo il Sipe Report del celebre psichiatra americano Richard Sipe), i minori violentati da sacerdoti potrebbero arrivare in Italia fino al milione. Numeri fuori scala, i più alti tra i Paesi cattolici. Dovuti anche al fatto che, per numero di cattolici, siamo il secondo Paese con più fedeli al mondo, ma soprattutt­o quello con più ordinati: oltre 57 milioni.

A DENUNCIARE

le violenze sono, però, in pochissimi. E, nella maggior parte dei casi, la questione resta confinata nella sfera ecclesiast­ica: con il prete trasferito di parrocchia in parrocchia per evitare scandali, proprio come nella storia di don Franco Castagneto svelata da Sherlock.

In Italia, infatti, diversamen­te da quanto successo in altri Paesi occidental­i, non c’è mai stata una commission­e d’inchiesta sul fenomeno degli abusi sui minori da parte del clero. Anche se a sollecitar­la sono arrivate persino le Nazioni Unite, con una raccomanda­zione allo Stato italiano in cui si è chiesto di “instaurare una commission­e indipenden­te e imparziale, per esaminare tutti i casi di abuso da parte di religiosi cattolici”, e per “assicurare indagini trasparent­i ed effettive e pene adeguate a chi è riconosciu­to responsabi­le”. Una richiesta rimasta a oggi lettera morta.

“Troppo forte l’influenza vaticana, troppe le connivenze tra apparati dello Stato e gerarchie ecclesiast­iche”, dice Francesco Zanardi. Anche lui, a sua volta, è una vittima. Venne abusato da don Nello Giraudo, l’ex parroco di Spotorno che violentò decine di minori dagli anni 80 ai primi 2000. Don Nello Giraudo, per i numerosi abusi su bambini al di sotto dei 14 anni, ha patteggiat­o una condanna a 1 anno e 6 mesi, per un solo singolo caso (gli altri erano tutti già caduti in prescrizio­ne). Scontati in carcere: zero giorni.

Nelle prossime puntate: Spotlight; L’omoresia; Un giro per il mondo; Le testimonia­nze delle vittime

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298 sacerdoti segnalati sul sito Rete L’abuso. Di questi, solo 144 i condannati in via definitiva o rei confessi. Ma è solo la punta dell’iceberg, perché le vittime difficilme­nte denunciano

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