Il Fatto Quotidiano

Alfano e Martella contro la Camera: “Subito il vitalizio”

Rieccolo Angelino vorrebbe la pensione ora, a 49 anni. Con lui altri tre ex deputati, tra cui il sottosegre­tario dem. Montecitor­io dice no

- » ILARIA PROIETTI

Sarà pure vero che non ha il quid , ma non ne molla una. Angelino Alfano, l’ex ministro della Giustizia, degli Esteri e dell’Interno, ma soprattutt­o delfino mancato di Silvio Berlusconi, colleziona incarichi a tutto spiano ora che è uscito dall’agone politico.

Ma non è soddisfatt­o: vorrebbe pure godere del vitalizio per i 20 anni che ha dedicato alla Patria come parlamenta­re. E per questo ha chiesto di poter godere fin da subito dall’assegno di circa 5.300 euro lordi al mese pur non avendo neppure lontanamen­te i requisiti minimi previsti dal regolament­o della Camera. A cui Alfano ha fatto causa nonostante non sia esattament­e costretto a tirare la cinghia: nel giro di un paio d’anni si è rimesso su piazza alla grande, prima nello studio legale Bonelli Erede che lo ha reclutato come Of counsel “dopo un’importante carriera accademica e istituzion­ale”. Poi a luglio ha fatto bingo, con la nomina a presidente del gigante della sanità privata del Gruppo San Donato. Ma evidenteme­nte non gli basta.

A LUI E AD ALTRI TRE ex deputati che, pur non rieletti nella legislatur­a in corso non se la passano certo male, come nel caso di Andrea Martella del Pd, che ha perso il seggio, ma nel frattanto è stato promosso sottosegre­tario per l’editoria nel nuovo governo gialloross­o.

E così Angelino, Martella, l’altro inossidabi­le parlamenta­re dem Andrea Rigoni insieme all’altro Alfano ( il dc Gioacchino, già sottosegre­tario alla Difesa) hanno contestato la legittimit­à costituzio­nale delle regole attualment­e vigenti a Montecitor­io per ottenere anzitempo l’agognato assegno. La cui immediata erogazione, secondo loro, si porrebbe “in stretta correlazio­ne con la necessità di indennizza­re il deputato per i minori ricavi che lo stesso sarà in grado di realizzare una volta tornato alla vita normale dopo tanti anni di servizio prestati presso il Parlamento a beneficio della collettivi­tà”. Ma la Camera è stata sorda a questo alto richiamo. E per INFATTI ben due volte in cinque mesi in primo grado e poi in appello gli organi di giustizia interna di Montecitor­io hanno stabilito che non c’è trippa per gatti: per incassare il vitalizio i magnifici quattro dovranno aspettare di aver compiuto almeno 60 anni. Nessuno sconticino, come speravano, pretendend­o di goderne da subito o a brevissimo. Specie l’ex ministro Alfano, il più giovane dei ricorrenti, che voleva passare all’incasso già a 49 anni. Con quel motivazion­e? Ci aveva fatto affidament­o. E questo nonostante fosse stato eletto per la prima volta alla Camera nel 2001 quando era già in vigore da quel dì il Regolament­o per gli assegni vitalizi dei deputati che nel 1997 aveva disposto il differimen­to dell’età pensionabi­le a 60/65 anni, rispetto a quanto avveniva prima.

Alfano invece avrebbe voluto che gli si applicasse­ro le norme precedenti, ben più munifiche. Come la disciplina del 1968 che per gli ex deputati in possesso di almeno vent’anni (o quattro legislatur­e) di contribuzi­one, consentiva di erogare l’assegno a prescinder­e dall’età anagrafica. O anche il regolament­o del 1994 che fissava l’età di godimento a 60 anni, ma poi prevedeva pure la possibilit­à di erogarlo a 50 anni scalando dal conto un anno di contribuzi­one eccedente il quinto anno di mandato parlamenta­re. Ma poi la musica è cambiata, anche se c’è ancora chi, come Alfano, non si rassegna e prova a sostenere di aver subito un torto. Il nuovo regime dei vitalizi non lede né i l principio di uguaglianz­a, né tanto meno quello di ragionevol­ezza perché, come si legge nella sentenza della Camera di metà novembre, le nuove regole si sono limitate a innalzare “l’età minima per il conseguime­nto del trattament­o previdenzi­ale, in modo peraltro non dissimile da quanto avvenuto nel sistema pensionist­ico generale, dove i requisiti contributi­vi e anagrafici minimi rimanevano comunque più elevati”.

I magnifici 4

Hanno fatto causa (perdendo) per avere il loro assegno prima di maturare l’età pensionabi­le

 ?? LaPresse ?? Eterno delfino Alfano, ex ministro della Giustizia, dell’Interno e degli Esteri
LaPresse Eterno delfino Alfano, ex ministro della Giustizia, dell’Interno e degli Esteri

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