La Grosse Koalition rischia il ko
Il congresso Spd Venerdì i socialdemocratici potrebbero sancire la svolta a sinistra della nuova leadership e mollare l’alleanza con la Cdu
LaGrosse Koalitionpotrebbe avere i giorni contati: due, per l’esattezza. Tanti, infatti, sono i giorni che mancano al congresso dell’Spd, una convention decisiva che potrebbe mettere la parola “f i ne ” all’attuale esperienza di governo in Germania. È lo scenario che s’è aperto con la vittoria della coppia di semi-sconosciuti Saskia Esken e Norbert Walter-Borjans sabato a Berlino, al termine del referendum per la leadership socialdemocratica.
Esken, deputata al Bundestag ed esperta d’informatica, e Walter- Borjans, noto per essere un cacciatore d’evasori come ministro delle Finanze nel Nord Reno Westfalia, chiedono un update del contratto di coalizione con gli alleati conservatori della Cdu-Csu. “Per la democrazia la Grosse Koalition è una schifezza” e“c’è la necessità di governare in altre costellazioni”, ha detto Esken nella prima intervista tv dopo l’elezione. In particolare, la neo coppia punta sulla cosiddetta “clausola di revisione” contenuta nell’accordo di coalizione siglato a marzo 2018, secondo la quale al mutare delle condizioni socio- economiche, il contratto deve essere aggiornato. Esken e Walter- Borjan vogliono uscire dalla politica del pareggio di bilancio, dato il raffreddamento della congiuntura economica, e chiedono un programma d’investimenti pubblici decennale da 450 miliardi da impiegare nel risanamento delle infrastrutture: scuole, strade, ferrovie.
A USCIRE SCONFITTAdal referendum dell’Spd è la linea del ministro delle Finanze Olaf Scholz, strenuo difensore dello schwarze Null( il pareggio di bilancio) introdotto dal predecessore Wolfgang Schäuble, e ultimo superstite di peso della linea filo- GroKo, dopo le dimissioni dell’ex leader Andrea Nahles e il ritiro di Sigmar Gabriel. La base del Partito socialdemocratico si è scoperta molto più a sinistra della dirigenza. Una sorpresa a metà, a dire il vero. Dal momento che buona parte dell’Spd era già stata tirata dentro alla terza coalizione con la Cdu-Csu, dopo le elezioni del 2017. Ma se il partito esulta, il governo trema e gli alleati di coalizione chiudono su tutta la linea. “Una nuova trattativa del contratto di coalizione non è in programma” fa sapere il portavoce della cancelliera Angela Merkel, Steffen Seibert. Dello stesso tenore le dichiarazioni della leader Cdu, Annegret Kramp-Karrenbauer, che sottolinea l’assenza di margini di trattativa sul pareggio di bilancio, e con la finanziaria appena varata. “Siamo lontani da un crollo dell’economia”, fa sapere Akk, e non c’è alcun bisogno di un aggiornamento del contratto. “Sta all’Spd decidere se andare avanti o no con la coalizione”, incalza Kramp-Karrenbuaer.
È PROPRIO CIÒ che dovrà decidere l’Spd, nel congresso che si aprirà a Berlino, da venerdì a domenica, e s’annuncia epocale. Il 6 è San Nicola e “Am Nikolaus ist das Groko-aus”( per San Nicola si esce dalla Grosse Koalition), si diceva all’ultimo congresso dei giovani socialdemocratici, gli Juso. L’organizzazione giovanile guidata da Kevin Kuehnert – considerato il “padre putativo” di questa elezione – ha sostenuto Esken-Walter-Borjans ed è contraria alla terza Grosse Koalition, prevedendo un’ipotetica intesa con Linkee Verdi. L’intero gruppo dei parlamentari Spd, invece, è a favore della coppia Olaf
Scholz-Klara Geywitz e in genere della linea pro- GroKo . Del resto i risultati hanno evidenziato un partito spaccato in due: il 45,33% ha votato contro i vincitori, che hanno raccolto il 53,06% dei consensi. Questo partito, al limite dell’implosione, si confronterà con la consapevolezza e la responsabilità che uscire dalla Grosse Koalitions ignificherebbe elezioni in primavera, per non incorrere nei 6 mesi di presidenza europea della Germania che iniziano il 1° luglio.
Per la democrazia la Grosse Koalition è una schifezza; c’è la necessità di governare in altre costellazioni
SASKIA ESKEN
Una nuova trattativa del contratto di coalizione non è in programma Siamo lontani da un crollo dell’economia
I VERTICI DELLA CDU