Il Fatto Quotidiano

Accordo tra gli Uffizi e Hong Kong: Botticelli parla cinese

IN TRASFERTA A settembre 2020 saranno in mostra alcune opere del genio rinascimen­tale e dei fiorentini del 400. La partnershi­p siglata dal direttore Schmidt vale alle Gallerie 600 mila euro

- » CLAUDIA COLASANTI

Il direttore degli Uffizi, Eike Schmidt, ha preso una decisione che non passerà inosservat­a: una partnershi­p di cinque anni tra le Gallerie degli Uffizi e Hong Kong. La prima missione non è da poco: per la prima volta in Cina, dal settembre 2020 al gennaio 2021, una grande mostra dedicata a Sandro Botticelli e la pittura fiorentina del ’400.

SI TRATTA di una questione aperta da decenni: studiosi e dirigenti culturali divisi tra una “chiusura” conservati­va dei nostri incommensu­rabili beni e un’apertura verso il mondo. Sandro Botticelli (1445-1510), pittore rinascimen­tale, generoso, idealista e sfaccettat­o, vissuto tra la Firenze dei Medici e i dissidi della Chiesa romana, fu molto prolifico. In questo caso non lasceranno gli Uffizi i suoi capolavori identitari come la Venere, la Primave ra, l’affresco staccato de ll’A nnun cia zion e, la M adonna del Magnificat e la Madonna della Melagrana o altre opere di grandi dimensioni. In Cina arriverann­o solo alcuni dipinti di piccole e medie dimensioni e decine di lavori di artisti coevi, una lista ancora in corso di elaborazio­ne. Schmidt ne è entusiasta: “Gli Uffizi compiono una grande operazione internazio­nale”. Nelle scorse settimane, sempre a Oriente, grande successo per la mostra, prima a Vladivosto­k e attualment­e all’Hermitage di San Pietroburg­o che vede protagonis­ta La Madonna della Loggia, una delle opere giovanili di Botticelli. Sia la mostra in Russia che la futura a Hong Kong rappresent­ano un’occasione per presentare la straordina­ria bellezza d el l’arte rinascimen­tale nell’Estremo Oriente. Due iniziative dal grande valore simbolico, che portano la nostra cultura nei luoghi più distanti, ma che non mettono affatto d’accordo tutti gli studiosi (come dimostra il commento di Tomaso Montanari in questa pagina). L’intesa è stata firmata con il Dipartimen­to dei Servizi per la cultura (Lcsd) della grande metropoli asiatica, che sosterrà economicam­ente la missione e le attività strategich­e degli Uffizi, in particolar­e per Botticelli con un contributo di 600mila euro. Ne è orgoglioso Vincent Liu, direttore di Lcsd: “Hong Kong ambisce ad avere un ruolo di punta nello sviluppo del settore museale e la partnershi­p con gli Uffizi stabilirà un modello positivo di collaboraz­ione”. Gli Uffizi collaborer­anno infatti anche per organizzar­e altre esposizion­i a Hong Kong nei prossimi cinque anni e predisporr­e scambi culturali, visite reciproche e occasioni di studio tra i funzionari dei due poli attraverso un programma di gemellaggi­o museale, oltre ad una serie di visite di gruppi di giovani ambasciato­ri dell’arte di Hong Kong a Firenze.

Dal canto suo, il Dipartimen­to dei Servizi per la Cultura sosterrà in maniera sostanzial­e le attività degli Uffizi, attraverso larghi contributi finanziari, compreso il già citato di 600 mila euro per la sola mostra di Botticelli.

IL DIRETTOREd­egli Uffizi ne è convinto: “Siamo entusiasti di annunciare questa collaboraz­ione con il sistema museale di Hong Kong. Dopo le nostre recenti imprese in Russia e Polonia, questo progetto strategico sarà strumental­e per aumentare la conoscenza della cultura italiana nel mondo e per assicurare che l’Italia sia in primo piano negli scambi culturali nel XXI secolo”.

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