Il Fatto Quotidiano

I Moschettie­ri della Nato fanno festa litigando

- » GIAMPIERO GRAMAGLIA

Se doveva essere uno sfoggio d’unità dell’Occidente, per il 70° anniversar­io dell’A lleanza atlantica, la due giorni Nato inglese non centra proprio l’obiettivo: i leader procedono in ordine sparso; riducono a formalità le plenarie; trasforman­o gli incontri bilaterali in momenti di confronto, quando non di scontro; raccontano ciascuno ai suoi media eventi paralleli – l’ormai consueta ‘ rashomon’ della diplomazia internazio­nale. Iniziato fra le tensioni e le polemiche, il Vertice finisce in farsa, almeno per certi aspetti.

Il video più consegnato alle cronache mostra il presidente francese Emmanuel Macron e i premier britannico, canadese e olandese Boris Johnson – “tu quoque?, clone mi!” -, Justin Trudeau e Mark Rutte, che, con un bicchiere in mano, fanno capannello e ridono, martedì sera a Buckingham Palace, prendendos­i - almeno apparentem­ente: l’audio non è per nulla chiaro - gioco di Donald Trump.

“Per questo eri in ritardo?”, chiede Johnson a Macron; risponde Trudeau. “Era in ritardo perché (Trump) ha fatto una conferenza stampa di 40 minuti fuori programma”, dice il premier canadese, senza citare il presidente Usa. Il riferiment­o è all’incontro tra Trump e Macron, al termine del quale il presidente americano ha lungamente risposto alle domande dei giornalist­i. “Sì sì - prosegue Trudeau -, ha annunciato..”, l’audio salta, gli altri sorridono. Trudeau prosegue, con un ampio gesto: “Potevi vedere i suoi a bocca aperta, con le mascelle a terra”, alludendo allo staff statuniten­se.

Il siparietto si conclude con i leader che sorridono divertiti. Trump lo è meno: se la prende e critica Trudeau, che “ha una doppia faccia”; il premier canadese recita una parte da teatro dell’assurdo definendo “ottimo” il rapporto e “grande” l’incontro con il magnate. Quanto a Johnson, che ha appena ricevuto un blando endorsemen­t dal presidente Usa in vista delle elezioni del 12 dicembre, liquida come “assurdità” l’idea che lui e i suoi amichetti stessero facendosi beffe di Donald.

Poi dice che la Nato gode di buona salute e che il Vertice è stato “un successo fantastico”: “Basta liti, uno per tutti e tutti per uno”, manco fossero moschettie­ri.

Trump si ritrova isolato, che è la situazione che lo esalta e gli consente di dare il meglio di sé. Dice che il Vertice è andato bene e annulla la conferenza stampa finale, perché “ne ho già fatte troppe”. Se la prende con Macron, che non ritratta il suo giudizio sulla Nato, in stato di “morte cerebrale”: “È un insulto a 28 Paesi”, sostiene, diventando inopinatam­ente un paladino del multilater­alismo. E trova anche modo di parlare dell’impeachmen­t, che è “una barzellett­a senza fondamento”; e pure di Cina e di G5 e di dazi sui prodotti europei se i giganti del web Usa saranno tassati.

MACRON, INVECE, conferma il suo giudizio e sprona, con qualche baldanza, “l’Europa a difendersi da sé”, affermazio­ni su cui non lo segue neppure la cancellier­a tedesca Angela Merkel.

Il riceviment­o dei leader ospiti della regina Elisabetta a Buckingham Palace, martedì sera, prelude all’appartato e blindatiss­imo Vertice vero e proprio, a Watford, nell’Hertfordsh­ire, al Grove Hotel, dove capi di Stato e/o di governo sono accolti dal premier Johnson e dal segretario generale dell’Alleanza atlantica, il norvegese Jens Stoltenber­g. Prima c’era stato un incontro, non risolutivo, fra Regno Unito, Germania, Francia e Turchia sulla situazione in Siria alla luce della controvers­a offensiva anti- milizie curde lanciata da Ankara a ottobre. Con la Turchia resta il disaccordo anche sulla definizion­e di terrorismo.

Nella dichiarazi­one finale, c’è la volontà di aumentare le risorse per la difesa. Stoltenber­g sottolinea “un impegno senza precedenti” in tal senso da parte degli alleati. Chi lo prende sul serio è l a R u s s i a , c h e esprime “preoccupaz­ione” per il riarmo dell’Occidente.

Le conclusion­i contengono per la prima volta un riferiment­o alla cooperazio­ne militare nello spazio tra i Paesi Nato, oltre che alla lotta alle cyber-minacce e al terrorismo. “La Nato – nota Stoltenber­g - è l’Alleanza di maggior successo nella storia perché cambia con il mondo che cambia"; e rivendica i 130 miliardi di dollari in più per la difesa stanziati dai Paesi membri dal 2016 a oggi e l’impegno ad arrivare a 400 miliardi nel 2024. Il segretario generale evidenzia inoltre accordi su molti altri punti, inclusa “la deterrenza”, ma anche “un significat­ivo dialogo” verso la Russia; la richiesta alla Cina d’im pegnarsi nei negoziati per “il controllo degli armamenti”; e il rafforzame­nto dei piani di difesa dei Paesi baltici.

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Il tavolo dell’Alleanza e, in basso, il conciliabo­lo anti-Trump
Ansa/LaPresse Palcosceni­co e back stage Il tavolo dell’Alleanza e, in basso, il conciliabo­lo anti-Trump
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