Donne e telefoni, le spese pazze di Mifsud
Indagini per truffa e abuso d’ufficio a carico del presunto “uomo chiave” del Russiagate
Viaggi in Siria, Libia e Russia a spese dell’università di Agrigento. La ricerca mondiale di Joseph Mifsud, la pedina fondamentale del Russiagate, di cui non si hanno notizie dal 2017, si aggiunge di un nuovo tassello, con una denuncia che parte dal presidente del nuovo consorzio universitario Giovanni Di Maida, che ha cercato i documenti che mostrano le spese effettuate dal ricercato maltese mentre era presidente del consorzio universitario di Agrigento (dal 2009 al 2012) e ha denunciato il fatto al procuratore capo di Agrigento Luigi Patronaggio.
In seguito all’indagine effettuata dalla Guardia di finanza, la Procura ora indaga il “sedicente” professore ed ex presidente del Consorzio (poi fallito causa debiti) per truffa e abuso d’ufficio. Come svelato dal Fatto Quotidiano il 19 ottobre, la Corte dei Conti lo ha già condannato (in contumacia per un danno erariale di 49 mila a scapito del consorzio. Se nella prima inchiesta sotto la lente di ingrandimento era finito un incarico affidato da Mifsud in maniera illegittima, questo nuovo capitolo fa luce sui viaggi in Usa, Russia, Inghilterra, Libia, Libano e Bulgaria negli anni di presidenza con “strane” assistenti, a spese dell’università, nonostante non ci fossero rapporti tra questi stati e il consorzio. Tra le spese pazze anche le bollette telefoniche e le ricevute per l’acquisto di 5 telefoni Blackberry: più di 100 mila euro.
“MI SONO recato in Procura per presentare le anomalie amministrative che ho riscontrato andando a riprendere i documenti – spiega al Fatto il presidente del Consorzio rifondato – Da questi documenti, dai viaggi e dalle telefonate, potrebbero emergere elementi utili anche alle altre inchieste su Mifsud”. Tra le spese anche giocattoli, in negozi di intimo e cene con conti stratosferici. La Procura, che oggi indaga soltanto per le spese pazze, non si è messa ancora alla ricerca del professore, che resta introvabile: tutte le notifiche dell’ultimo processo per danno erariale, recapitate agli svariati indirizzi internazionali, sono andate a vuoto.