Il Fatto Quotidiano

A4, Bianchi aiutava Gavio: un sms all’uomo di Delrio

- » MARCO LILLO

C’è un sms del 6 luglio 2015 di Alberto Bianchi che dimostra come si muoveva ai tempi del Governo Renzi l’a vv oc at o presidente della Fondazione Open. Bianchi invia l’sms a Mauro Bonaretti, allora capo di gabinetto del ministro delle Infrastrut­ture Graziano Delrio, la sera prima di un incontro decisivo per il gruppo Gavio a Bruxelles: il governo doveva discutere l’ev ent ua le proroga al gruppo Gavio per la concession­e dell’Autostrada A4 Milano-Torino. La scadenza prevista era il 2026, Gavio puntava al 2030 ma Delrio non mollava.

LA POSTA ERA ALTA: dal 2008 al 2018 le tariffe sono aumentate del 92,8 per cento portando il pedaggio a poco meno di 19 euro per 130 chilometri. L’utile netto del 2017 per Gavio è stato di 37 milioni di euro e il margine lordo (Ebitda) del 2018 è arrivato a 212 milioni.

Gli sms e le conversazi­oni intercetta­te sono contenute in un’informativ­a del Ros di Firenze depositata il 20 luglio 2015 nell'indagine sulle grandi opere, finita a Roma al pm Roberto Felici e svelata il 17 aprile del 2019 dal Fatto. Quell’informativ­a non ha portato nessuna conseguenz­a penale. Oggi però, dopo l’indagine su Bianchi per un presunto traffico di influenze illecite con un altro concession­ario autostrada­le, il gruppo Toto, e dopo l’indagine sui finanziame­nti alla Fondazione Open, potrebbe tornare di attualità. Il gruppo Gavio, come il gruppo Toto, è stato perquisito nelle scorse settimane (in qualità di terzo non indagato) perché è stato donatore della Fondazione Open, come il gruppo Toto, ma questa è un’altra storia.

Tornando al 2015, il Ros scopre due incontri nello studio fiorentino di Bianchi con Paolo Pierantoni, presidente della Sias, la holding dei Gavio quotata in borsa. Il 18 giugno 2015 è presente anche l’avvocato e professore Maurizio Maresca, allora consiglier­e della Presidenza del Consiglio a titolo gratuito che però per i Carabinier­i “cura nel contempo (remunerato) gli interessi del gruppo Gavio nel settore delle concession­i autostrada­li”. È il fondatore dello studio legale dove ora lavora il figlio Davide che ha come cliente l’Aiscat, l’associazio­ne dei concession­ari autostrada­li presieduta dall’amico dei Gavio Fabrizio Palenzona. Il secondo incontro a studio Bianchi è il 6 luglio 2015. Stavolta con Pierantoni e Bianchi non c'è Maresca, che ha un impegno, ma c’è il patron del gruppo, Beniamino Gavio.

Un’ora prima dell’incontro, alle 13 e 34, c’è una telefonata di Maresca con Bianchi in cui, scrivono i Carabinier­i, “Maresca tocca anche il tema dei comuni 'compensi' che Bianchi dovrebbe affrontare con Gavio ‘chiaro, tieni conto che io ma non parlando al capo ma parlando a Pierantoni per il tema compensi eccetera un accenno glielo avevo fatto che riguardava entrambi quindi, a mio avviso se ti attacchi là va bene (...) Bianchi a quel punto chiede: ‘Eh sì cioé i 500?’”. Maresca conferma: “500 oltre a...”. Alle 14 e 30 Paolantoni e Beniamino Gavio incontrano Bianchi. Alle 15 e 23, Pierantoni spiega a Maresca che non è soddisfatt­o di quanto gli avrebbe detto Bianchi: “Siamo usciti adesso sono qui con Beniamino (Gavio, ndr) e niente abbiamo manifestat­o tutta la perplessit­à del caso”. Alle 21 però c’è il colpo di scena: Bianchi sponsorizz­a via sms al braccio destro del ministro Delrio, alla vigilia della missione europea, la proroga cara a Gavio. Niente più compromess­o al 2028, va bene il 2030. Scrivono i Carabinier­i: “Alle ore 21 e 07, l’avvocato Alberto Bianchi gira a Maurizio Maresca l’sms inviato a Mauro Bonaretti dopo l’incontro con Gavio e Pierantoni avvenuto nel pomeriggio”. Bianchi scrive:

“Ti mando sms mandato ora a Bonaretti.

Visto Gavio. Fa molta fatica a accettare 2028, vorrebbe parlarne con te, è contento del vs appuntam. di mercoledì, ti spiegherà un po’ di conti. Mia veramente personalis­sima impression­e, a 2030 chiuderest­e, e nn mi parrebbe scandaloso, vedete un po’ domani. Una soluz. senza contenzios­i, comunitari­amente scudata, mi sembrerebb­e un bel risultato. Informo anche Maresca. Buona serata, A”.

RICAPITOLI­AMO: per i Carabinier­i Bianchi, alle 13 e 34 discute dei compensi di “500” da chiedere a Gavio con Maresca. Alle 14 e 30, incontra Gavio. Alle 21 inoltra a Maresca un sms appena spedito al braccio destro di Delrio sulla proroga al 2030 che Gavio vuole tanto. Non è finita. Dopo qualche minuto Bianchi gira a Maresca la risposta ricevuta da Bonaretti a mezzo sms: “E qs è la risposta di Bonaretti.

Proviamo ma mi pare davvero in salita. Domani vedo la Commission­e e cerco di capire i margini. Buona serata anche a te.

Secondo me se lavorate bene domani lo spazio x chiudere al 2030 lo trovate”.

Il giorno dopo Maresca racconta a Pierantoni che Bonaretti è irritato: “ieri sera mi ha mandato un sms Alberto ( Bianchi, ndr) ... che mi ha messo nell'sms quello che ha messo a Bonaretti ... poi mi chiama Bonaretti.. ieri sera sempre 'ma cosa vuole questo? Chi si crede di essere ... già è stato faticoso convincere il ministro su una cosa così .. se questi vogliono la guerra allora avranno la guerra'”.

Alla fine Delrio trova un accordo e il 27 aprile del 2018 l'Unione Europea approva una “road map” che concede sì la proroga al 2030 (come suggeriva Bianchi) ma lo fa a caro prezzo: Gavio dovrà fare i lavori per costruire un'altra autostrada, la Asti-Cuneo e dovrà accettare una riduzione dei suoi guadagni. L’avvocato Davide Maresca dice: “Non abbiamo mai preso questi 500 mila euro”. Anche perché la proroga desiderata da Gavio, senza tante condizioni, non è stata concessa da Delrio. Poi il nuovo ministro, Danilo Toninelli, ha riportato la scadenza al 2026. Gavio, in cambio dei lavori per costruire l'autostrada Asti-Cuneo, nello schema Toninelli otterrà un’a lt r a compensazi­one: il nuovo concession­ario gli dovrà versare per la Torino-Milano un valore di subentro più alto. Ora la palla è in mano alla ministra Paola De Micheli.

BONARETTI al Fatto spiega: “Ricordo una lite con Beniamino Gavio. Non ricordo invece questi sms con Bianchi. Per me è normale che Gavio mi chiedesse 100 e io lo bloccassi a 50. Quello che è fastidioso è scoprire che dietro c’erano interessi privati di altra natura. Anche se devo dire che non ho mai percepito da Bianchi nessun condiziona­mento”. Fonti vicine all’avvocato fiorentino precisano: “Bianchi non ha mai avuto i 500 e non ricorda nemmeno di averne parlato all'epoca. Di sicuro non ha avuto un incarico da Gavio per la proroga della concession­e né ha avuto dal 2015 in poi compensi da Gavio”. Il professore Maurizio Maresca spiega: “Io seguivo questa vicenda dall’origine per Aiscat. Bianchi è stato associato per seguire la stessa vicenda come mio collega. Il cliente era Aiscat, non Gavio. I compensi di un avvocato non devono essere divulgati. L’importo di 500 mi è nuovo”. Ma un compenso di 500 mila euro è una tariffa alta per professori e avvocati come voi? “Assolutame­nte no. Non li ho presi ma questo non la riguarda”.

LA TRATTATIVA EUROPEA

Il 6 luglio 2015 l’avvocato scrive al capo di gabinetto del ministro per perorare la causa del concession­ario

NELLO STUDIO DEL LEGALE FIORENTINO Un incontro con il manager Pierantoni e il consulente “bifronte” Maresca e uno con il patron Beniamino Gavio

Visto Gavio Fa molta fatica a accettare 2028, vorrebbe parlarne Mia veramente personale impression­e, a 2030 chiuderest­e

L’SMS DI BIANCHI

Sui compensi un accenno glielo avevo fatto che riguardava entrambi A mio avviso se ti attacchi là va bene eh. I 500 oltre a... MARESCA A BIANCHI

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L’avvocato Alberto Bianchi, sopra code sull’autostrada A4
Ansa/LaPresse Protagonis­ta L’avvocato Alberto Bianchi, sopra code sull’autostrada A4

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