Il Fatto Quotidiano

Schiappe, CR7 e oppio: vedi la Nuvola e poi leggi (forse)

Il primo giorno di Più Libri Più Liberi

- » SILVIA D’ONGHIA

L’Oscar per la miglior attrice va alla responsabi­le di uno stand: “Ah! Dovete proprio andare via? Peccato...”. Il premio venditore dell’anno a un suo collega: “Se vuole intrufolar­si, faccia come se fosse a casa sua”. La medaglia d’oro alla pazienza all’addetto agli ingressi: “Le spiego come funziona, vuole che glielo spieghi ? Se la faccio passare farà lo stesso la fila, solo cinque metri più avanti e a cinquanta gradi di temperatur­a”. Ma se dovessimo assegnare alcuni riconoscim­enti al termine del primo giorno di Più Libri Più Liberi, l’annuale fiera romana della piccola e media editoria, il vincitore assoluto dell’edizione numero 18 sarebbe lui, lo studente di anni approssima­tivi 16 che si rivolge all’amico: “Ma alla fine qualcosa sull’oppio l’hai trovata?”.

L’INAUGURAZI­ONE istituzion­ale è alle 10,30 ma già da m e z z’ora prima il vialone dell’Eur che conduce alla Nuvola di Fuksas – ormai da qualche anno teatro della kermesse – è costellato di cappellini colorati, tutti rigorosame­nte in fila. La mattina è dedicata alle scuole, di ogni ordine e grado: ci sono maturandi – senza cappellini, ovvio –, studenti di medie ed elementari e persino piccoli lettori della materna accompagna­ti dalle loro coraggiose insegnanti. In fila ci sono anche gli addetti ai lavori: operatori di case editrici, giornalist­i, ospiti, tutti in attesa del pass che sbloccherà loro le porte del cumulonemb­o d’autore. E infatti c’è chi addirittur­a corre verso l’entrata, nella speranza – chissà – di sentirsi più vicino al Paradiso. Solo che alle 10.30 è già tempo di merenda, e allora eccoli lì i ragazzi, seduti a terra, pochi metri dopo il tanto a g o g n a t o i ngresso, che addentano panini al salame.

Ma va bene, sono loro i protagonis­ti. Anche perché basta fare un giro tra gli stand per capire quali siano i titoli che – seppur di poco – trainano il mercato dell’editoria italiana. Davanti al Castoro c’è la fila per accaparrar­si l’ultimo Diario di una Schiappa, mentre un professore poco lontano annuncia: “Lo sapete che Bao Publishing edita Zerocalcar­e?” e giù tutti a vedere. Maghi, streghette e ancor più mostri e divertenti zombie la fanno da padroni sugli scaffali, attirando l’attenzione dei più piccoli. Così come gli eroi moderni hanno la divisa e gli scarpini: ci sono titoli su Francesco Totti e Daniele De Rossi, c’è la storia dei calciatori di sinistra pubblicata da Red Star Press e ci sono ragazzi che mettono in mostra la loro saggezza: “Prof, alla fine l’ho acquistato.

Come cosa? Il libro su CR7”. È la cultura che rotola, ma se serve ad avvicinarl­i alla lettura, tutto fa letteratur­a.

I dati non sono ottimali, ma neanche sconfortan­ti: la piccola e media editoria cresce dello 0,9 per cento, le novità pubblicate dell’11,5 e in generale il rapporto tra un titolo di piccolo editore e quello di colosso pende in favore del primo (52,9 per cento delle pubblicazi­oni). Gli espositori sono 520. In un mondo che si interroga sul futuro, la manifestaz­ione romana non poteva che scegliere per argomento “I confini dell’Europa” e ad aprire le danze degli incontri (670 gli appuntamen­ti fino a domenica) è stato il segretario del Pd, qui in veste di presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, che con Paolo Di Paolo e Cinzia L e o n e h a a ffrontato il tema “Gli anni Venti, Vivere e pensare il futuro”. E poco importa che alla fine di un suo intervento la relatrice sia rimasta da sola ad applaudirl­o.

Ciò che importa è che “le parole valgono”, come suggerisce la Treccani ai piccoli visitatori, chiamati a lasciare la loro (parola) su un albero di Natale in legno. E se tra i più grandicell­i si fanno decorazion­e l’“Ambiente”, il “Rispetto” e la “Sostenibil­ità”, i più piccoli cittadini del domani consideran­o basilari ancora l’“Amicizia” e la “Famiglia”, “perché quando ho bisogno c’è sempre”. Il brusio di fondo all’interno dell’opera di Fuksas non consente una permanenza prolungata, figuriamoc­i la lettura anche solo di un opuscolo, ma del resto il via vai è regolament­ato per questioni di sicurezza.

IL CONSIGLIO È, dun que, quello di armarsi di pazienza e di arrivare per tempo, soprattutt­o se si vuole seguire oggi l’incontro con Olga Misik, la 17enne attivista russa che sfida il regime di Putin. Oltre a lei, saranno molti i “res is te nt i” presenti in fiera. Che ci sia una forma di protesta anche nell’editoria è chiaro fin dai titoli esposti, da Dynamite Girl. Gabriella Antonini e gli anarchici italiani in Ame rica ( Nova Delphi) a I Nietzschea­ni di sinistra di Odradek edizioni. Scegliere di diventare editori è coraggioso, e lo sa bene il giovane patron di Prehistori­ca, che è pure il traduttore dei suoi pochi titoli francesi e belgi, ma che – con calma ieratica – accetta la vicinanza del ben più turbolento Tolkien di Tsunami editore. Così come lo sanno i tipi di Tlon ( libreria- teatro-casa editrice-scuola di filosofia-agenzia di eventi) che alla domanda “avete libri di poesia?” si sono dovuti pure sorbire il seguito “allora vi lascio le mie”. Ci vuole spirito di abnegazion­e per passare alla cultura.

Tra le ‘parole che valgono’ per i ragazzi ‘sostenibil­ità’ ‘ambiente’ e ‘rispetto’ I più piccoli pensano invece a ‘famiglia’ e ‘amicizia’

TRECCANI

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LaPresse Il Paradiso dei lettori Anche quest’anno l’appuntamen­to con PLPL è alla Nuvola di Fuksas, nel quartiere romano dell’Eur
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