Schiappe, CR7 e oppio: vedi la Nuvola e poi leggi (forse)
Il primo giorno di Più Libri Più Liberi
L’Oscar per la miglior attrice va alla responsabile di uno stand: “Ah! Dovete proprio andare via? Peccato...”. Il premio venditore dell’anno a un suo collega: “Se vuole intrufolarsi, faccia come se fosse a casa sua”. La medaglia d’oro alla pazienza all’addetto agli ingressi: “Le spiego come funziona, vuole che glielo spieghi ? Se la faccio passare farà lo stesso la fila, solo cinque metri più avanti e a cinquanta gradi di temperatura”. Ma se dovessimo assegnare alcuni riconoscimenti al termine del primo giorno di Più Libri Più Liberi, l’annuale fiera romana della piccola e media editoria, il vincitore assoluto dell’edizione numero 18 sarebbe lui, lo studente di anni approssimativi 16 che si rivolge all’amico: “Ma alla fine qualcosa sull’oppio l’hai trovata?”.
L’INAUGURAZIONE istituzionale è alle 10,30 ma già da m e z z’ora prima il vialone dell’Eur che conduce alla Nuvola di Fuksas – ormai da qualche anno teatro della kermesse – è costellato di cappellini colorati, tutti rigorosamente in fila. La mattina è dedicata alle scuole, di ogni ordine e grado: ci sono maturandi – senza cappellini, ovvio –, studenti di medie ed elementari e persino piccoli lettori della materna accompagnati dalle loro coraggiose insegnanti. In fila ci sono anche gli addetti ai lavori: operatori di case editrici, giornalisti, ospiti, tutti in attesa del pass che sbloccherà loro le porte del cumulonembo d’autore. E infatti c’è chi addirittura corre verso l’entrata, nella speranza – chissà – di sentirsi più vicino al Paradiso. Solo che alle 10.30 è già tempo di merenda, e allora eccoli lì i ragazzi, seduti a terra, pochi metri dopo il tanto a g o g n a t o i ngresso, che addentano panini al salame.
Ma va bene, sono loro i protagonisti. Anche perché basta fare un giro tra gli stand per capire quali siano i titoli che – seppur di poco – trainano il mercato dell’editoria italiana. Davanti al Castoro c’è la fila per accaparrarsi l’ultimo Diario di una Schiappa, mentre un professore poco lontano annuncia: “Lo sapete che Bao Publishing edita Zerocalcare?” e giù tutti a vedere. Maghi, streghette e ancor più mostri e divertenti zombie la fanno da padroni sugli scaffali, attirando l’attenzione dei più piccoli. Così come gli eroi moderni hanno la divisa e gli scarpini: ci sono titoli su Francesco Totti e Daniele De Rossi, c’è la storia dei calciatori di sinistra pubblicata da Red Star Press e ci sono ragazzi che mettono in mostra la loro saggezza: “Prof, alla fine l’ho acquistato.
Come cosa? Il libro su CR7”. È la cultura che rotola, ma se serve ad avvicinarli alla lettura, tutto fa letteratura.
I dati non sono ottimali, ma neanche sconfortanti: la piccola e media editoria cresce dello 0,9 per cento, le novità pubblicate dell’11,5 e in generale il rapporto tra un titolo di piccolo editore e quello di colosso pende in favore del primo (52,9 per cento delle pubblicazioni). Gli espositori sono 520. In un mondo che si interroga sul futuro, la manifestazione romana non poteva che scegliere per argomento “I confini dell’Europa” e ad aprire le danze degli incontri (670 gli appuntamenti fino a domenica) è stato il segretario del Pd, qui in veste di presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, che con Paolo Di Paolo e Cinzia L e o n e h a a ffrontato il tema “Gli anni Venti, Vivere e pensare il futuro”. E poco importa che alla fine di un suo intervento la relatrice sia rimasta da sola ad applaudirlo.
Ciò che importa è che “le parole valgono”, come suggerisce la Treccani ai piccoli visitatori, chiamati a lasciare la loro (parola) su un albero di Natale in legno. E se tra i più grandicelli si fanno decorazione l’“Ambiente”, il “Rispetto” e la “Sostenibilità”, i più piccoli cittadini del domani considerano basilari ancora l’“Amicizia” e la “Famiglia”, “perché quando ho bisogno c’è sempre”. Il brusio di fondo all’interno dell’opera di Fuksas non consente una permanenza prolungata, figuriamoci la lettura anche solo di un opuscolo, ma del resto il via vai è regolamentato per questioni di sicurezza.
IL CONSIGLIO È, dun que, quello di armarsi di pazienza e di arrivare per tempo, soprattutto se si vuole seguire oggi l’incontro con Olga Misik, la 17enne attivista russa che sfida il regime di Putin. Oltre a lei, saranno molti i “res is te nt i” presenti in fiera. Che ci sia una forma di protesta anche nell’editoria è chiaro fin dai titoli esposti, da Dynamite Girl. Gabriella Antonini e gli anarchici italiani in Ame rica ( Nova Delphi) a I Nietzscheani di sinistra di Odradek edizioni. Scegliere di diventare editori è coraggioso, e lo sa bene il giovane patron di Prehistorica, che è pure il traduttore dei suoi pochi titoli francesi e belgi, ma che – con calma ieratica – accetta la vicinanza del ben più turbolento Tolkien di Tsunami editore. Così come lo sanno i tipi di Tlon ( libreria- teatro-casa editrice-scuola di filosofia-agenzia di eventi) che alla domanda “avete libri di poesia?” si sono dovuti pure sorbire il seguito “allora vi lascio le mie”. Ci vuole spirito di abnegazione per passare alla cultura.
Tra le ‘parole che valgono’ per i ragazzi ‘sostenibilità’ ‘ambiente’ e ‘rispetto’ I più piccoli pensano invece a ‘famiglia’ e ‘amicizia’
TRECCANI