Il Fatto Quotidiano

I “Medici”, il pentolone prêt-à-porter ha i tubi guasti

- » NANNI DELBECCHI

Da dove sortiscono queste modelle con lo sguardo assorto e questi modelli con la barba finto incolta? La prima impression­e è di essere finiti in uno spot di Dolce&Gabbana sull’ultima collezione oppure in costume (il confine è labile). Errore: questa è la terza stagione dei Medici, Raifiction esportazio­ne con filtri e in versione kolossal. Un bel pentolone girato in controluce come vuole lo stile Lux Vide a base di guerra e pace (Lorenzo il Magnifico contro Papa Sisto IV), cappa e spada (Lorenzo il Magnifico contro il feroce Girolamo Riario), forza del destino (Lorenzo giura di vendicare la morte di Giuliano), morfologia della dynasty (Lorenzo riconosce il figlio naturale del fratello morto: “Anche tu sei un Medici!”). Insomma, Renzi il Magnifico sarebbe un principian­te. Per il potere ci sono gli svantaggi di non vivere al giorno d’oggi (nessun Vespa né Porro da cui andare ospiti), ma anche i vantaggi di vivere in pieno Rinascimen­to. Se Lorenzo è in crisi di coscienza, come confessore gli arriva Gerolamo Savonarola. Serve un maestro di disegno per i bambini? Ecco pronto Botticelli. Se si guasta una tubatura a palazzo è facile che arrivi Leonardo. Al di là dell’ex vampiro Daniel Sharman e degli altri attori strappati alle collezioni primavera-estate, l’ossessione per la famiglia unita alla grande bellezza di Firenze fa dei Me

diciqualco­sa di molto italiano e molto provincial­e. Ma a ragion veduta. Come ha dimostrato Sorrentino, come cartolina l’Italia se la cava ancora.

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