L’ad di Rfi ospite dello yacht dell’imprenditore in affari con Rfi
La segnalazione interna su Gentile e lo yacht del costruttore Ceprini. Società e interessati minimizzano: “Saluto casuale”
“Un incontro occasionale e breve”. Così in Rfi (Rete ferroviaria italiana) hanno classificato un incontro estivo tra l’amministratore delegato Maurizio Gentile a bordo di uno yacht di un imprenditore, ormeggiato a Punta Ala, in provincia di Grosseto. Insomma niente di più di un caffè preso per caso. Il punto è che quell’imprenditore è a capo di una importante ditta che lavora in tutta Italia per diversi committenti, ma anche per Rfi, per la quale ha svolto e sta svolgendo ancora importanti opere. Di quel tempo trascorso sullo yacht, però, è arrivata notizia anche all’interno dell’impresa controllata al cento per cento da Ferrovie dello Stato, Spa partecipata a sua volta dal ministero dell’Economia. La vicenda è stata analizzata da un comitato formato dai rispettivi presidenti del Cda, dell’organismo di Vigilanza e del collegio sindacale, i quali hanno concluso che “non vi è alcun aspetto contrastante il codice etico”.
L’IMPRENDITORE che ha ospitato Gentile – nominato amministratore delegato nel 2014 – sullo yacht “Melanie” è Franco Ceprini, presidente del Cda della Ceprini costruzioni Srl. È un’azienda leader nel settore che ha chiuso il 2018 con un utile di 6 milioni di euro. Da oltre quarant’anni lavora nel campo delle opere di ingegneria civile soprattutto con committenti pubblici, al punto da risentirne quando gli investimenti della pubblica amministrazione rallentano. È successo nel 2018, con il fatturato che è sceso da 105 a 94 milioni. Nell’ultimo bilancio si citano dunque le opere alle quali la Ceprini Costruzioni ha lavorato, alcune commissionate da Rfi. Come la progettazione e l’esecuzione di una serie di lavori per la realizzazione del raddoppio della linea ferroviaria Firenze-Viareggio, nella tratta Pistoia-Montecatini Terme, appalto vinto con un raggruppamento di imprese negli anni precedenti e per il quale sono stati stanziati 136 milioni di euro. La Ceprini ha lavorato anche alla stazione di Arezzo o in quella di Fidenza, per citare alcune commesse. Con Rfi, insomma, l’azienda lavora tanto, già da molti anni prima della nomina di Gentile, come pure ha vinto appalti anche con altri committenti, come Italferr, altra partecipata di Ferrovie dello Stato, oppure con privati.
FRANCO CEPRINI nel frattempo è finito anche in un guaio giudiziario. È ancora indagato nell’inchiesta denominata “Amalgama”. È un’indagine nata a Roma, dove a Ceprini viene contestata una corruzione nell’ambito di un appalto che non ha nulla a che vedere con Rfi e che invece riguardava i lavori del Terzo Valico ferroviario dei Giovi. Sono accuse per le quali l’imprenditore in passato è finito ai domiciliari per una settimana, misura revocata a novembre 2016 dal gip di Roma. “In questa vicenda, dopo il nostro interrogatorio – spiega l’avvocato Emilio Festa, legale di Franco Ceprini – il gip ritenne subito che non vi erano più le esigenze cautelari. In ogni modo, la posizione d e l l’imprenditore è molto marginale e il procedimento riguarda tante altre persone”.
Sono passati anni e quel procedimento è in fase preliminare: si sta ancora discutendo la competenza territoriale. Da Roma infatti è stato mandato a Bolzano e poi ad Alessandria. Quindi finora le accuse a Ceprini non hanno trovato conferma in una sentenza.
Ma questa è un’altra storia. Torniamo all’incontro a Punta Ala con l’Ad di Rfi. Contattato dal F at to , Ceprini spiega: “Non c’era un incontro studiato, Gentile passava lì sotto e siccome ci conosciamo, ci siamo salutati e ho chiesto se gradiva un caffè”. L’imprenditore definisce il rapporto tra i due di tipo “professionale”. Si conoscono per i rispettivi ruoli svolti. Non c’è mai stata, spiega, alcuna vacanza insieme.
E DI INCONTRO rapido e casuale parlano anche in Rfi. “L’incontro è stato occasionale ed è avvenuto nel porto di un luogo di frequentazione abituale dell’ing. Gentile – spiegano da Rfi –. Altrettanto occasionale è stata la breve ospitalità offerta”. In azienda la vicenda è stata analizzata da un comitato interno composto dal presidente del Cda (Claudia Cattani), dal presidente del collegio sindacale (Maurizio D’Amico) e dal presidente dell’organismo di vigilanza. “La documentazione fotografica – spiegano da Rfi – è stata oggetto di una segnalazione anonima che l’azienda, in base alla prevista procedura di gestione di tali segnalazioni (il cosiddetto whistleblowing), ha analizzato con un’indagine interna affidata, come previsto dalle norme aziendali, al comitato”. Questo organo “a conclusione di tale approfondimento, non ha rilevato aspetti contrastanti con il codice etico aziendale”. Insomma solo un caffè, per caso. Al sole dell’Argentario.
IL COMITATO DELL’AZIENDA
Le foto sono state oggetto di una segnalazione anonima L’indagine interna non ha rilevato aspetti contrastanti con il codice etico aziendale
L’IMPRENDITORE ABRUZZESE
Gentile passava lì sotto e poiché ci conosciamo ci siamo salutati e ho chiesto se gradiva un caffè. Il nostro è solo un rapporto professionale