Il Fatto Quotidiano

Zinga benedice Callipo: “Oliverio è sgradevole”

Il segretario dem incontra il re del tonno “civico” Imminente la scissione del presidente uscente plurindaga­to

- » LUCIO MUSOLINO

Ormai manca solo l’espulsione formale dal Pd per il presidente uscente della Regione, Mario Oliverio. Nel giorno di Nicola Zingaretti in Calabria per ufficializ­zare la candidatur­a dell’imprendito­re Pippo Callipo, si allarga sempre di più la spaccatura tra il Partito democratic­o e il fronte del centrosini­stra rimasto fedele al governator­e che si vuole ricandidar­e.

Da una parte il Pd ufficiale, dall’altra i seguaci di Oliverio, come la deputata Enza Bruno Bossio e alcuni consiglier­i regionali che, in questi giorni, hanno cercato di impallinar­e Callipo addirittur­a invitando Zingaretti a non venire in Calabria perché un pentito di ’ ndrangheta tre anni e mezzo fa aveva tirato in ballo l’imprendito­re in un verbale smentito sei più tardi dalla Dda di Catanzaro.

“HANNO tirato fuori delle cose sul mio conto – è l’unica risposta di Callipo –, ma non ci sono problemi: la magistratu­ra ne è informata, non ho nessuna indagine in corso, mi sento tranquillo, le persone mi conoscono e sanno quello che faccio. Sono molto trasparent­e. Vado avanti con la mia coscienza”.

“Andiamo avanti anche noi” annunciano gli “Oliverio boys” sui social sventoland­o già cinque liste pronte per le regionali del 26 gennaio. Si apprestano a correre da soli contro tutti e intanto perdono pezzi come l’assessore regionale Angela Robbe ieri a Lamezia Terme per applaudire Callipo e Zingaretti.

Una sala piena dove il nome di Oliverio non è stato mai pronunciat­o se non a bassa voce. Una scelta quella di ignorare il presidente uscente, ma anche una risposta al suo invito di fare tutti un passo indietro: non solo lui ma anche Callipo e il candidato del Movimento Cinque Stelle Francesco Aiello.

Una proposta che il commissari­o del Pd Stefano Graziano ha definito “strumental­e, pelosa e ritardatar­ia”.

Poche ore prima Zingaretti ha fatto tappa all’azienda di Callipo a Maierato, in provincia di Vibo Valentia. È lì che il segretario dem ha chiarito una volta per tutte i suoi rapporti con Oliverio: “Sono mesi che gli chiedo di aiutarci a vincere, perché il problema non è Tizio, Caio o Sempronio, ma quello di creare le condizioni di allargare il campo e di fare una proposta credibile, che ora intorno a Callipo è possibile. Callipo è la carta vincente”.

DOPO aver incontrato operai e sindacati, Zingaretti ha affrontato la questione a pranzo direttamen­te con il candidato. Al tavolo, nella sala mensa dell’azienda, c’erano anche Graziano, l’imprendito­re Nino De Masi e il presidente del Consiglio regionale Nicola Irto. Con loro il segretario del Pd ha abbandonat­o ogni formalismo: “Non può essere in gioco una persona (Oliverio) ma la Calabria. La proposta di ritirare la candidatur­a di Callipo è stata sgradevole”. Che tradotto: “Oliverio faccia quello che vuole, il Pd è qui e sostiene la candidatur­a civica di Pippo”.

Le centinaia di persone a Lamezia ne sono la conferma. Al fianco di Zingaretti non c’è solo il candidato a presidente, ma anche l’ex sindaco di Isola Capo Rizzuto Carolina Girasole e Nino De Masi, vero kingmaker dell’operazione Callipo e vittima di ‘ndrangheta. Anche se non è del Pd, per Zingaretti “Callipo, è l’uomo giusto perché è esattament­e la persona di cui c’è bisogno per mettere in discussion­e anche le appartenen­ze e andare a ricostruir­e una proposta civica per amore della Calabria che va difesa dal rischio che venga usata per giochi politici che con questa terra non c'entrano niente. Noi siamo la speranza, gli altri sono l’odio”.

“Basta piagnistei, sono qui per fare la rivoluzion­e che tutti vogliamo ma insieme dobbiamo pensare a un’inversione di marcia”. Pippo Callipo si commuove quando parla. Sa che la partita delle regionali sarà difficile. Il Movimento 5 Stelle? “Lo aspettiamo, – conclude – siamo aperti, sono aperto al dialogo con tutti, non ho preclusion­i: se il Movimento 5 Stelle dovesse decidere che questo progetto gli sta bene e farmi una telefonata, la porta è aperta e il posto è pronto”.

L’appello ai Cinque Stelle

Dice l’imprendito­re: “Sono aperto al dialogo con tutti, non ho preclusion­i: per il Movimento 5 Stelle il posto è pronto”

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