Il Fatto Quotidiano

Raddoppio di Fiumicino, nonostante lo stop Benetton ci riprova. E aumenterà le tariffe

Finanziare la quarta pista, da costruire sui terreni di famiglia, saranno i viaggiator­i

- » DANIELE MARTINI

Lo

Stato stabilisce che il raddoppio dell’aeroporto di Fiumicino non si deve fare. E i Benetton, che quello scalo hanno in concession­e con Aeroporti di Roma (AdR), che rispondono? Che il raddoppio lo fanno lo stesso.

QUASI in contempora­nea con la decisione del ministero dell’Ambiente di pubblicare le conclusion­i della Valutazion­e di impatto ambientale (Via), già anticipate dal Fatto e contrarie al raddoppio dell’aeroporto, l’ad di Adr Ugo De Carolis ha spiegato al Sole 24 Oreche di riffa o di raffa i Benetton hanno deciso di procedere ugualmente a modo loro.

Implicitam­ente ribadendo il concetto che consideran­o di fatto lo scalo romano come l’argenteria di casa e non un bene pubblico ricevuto dallo Stato con cui realizzare giusti profitti, ovviamente, ma soprattutt­o per curare l’i ntere sse generale nel rispetto delle leggi. Comprese quelle norme che sanciscono l’esistenza di una Riserva naturale statale proprio nei terreni in cui i

Benetton vorrebbero si espandesse l’aeroporto e che, guarda caso, sono in larga misura di loro proprietà. Siccome il manager di Adr prevede che per raddoppiar­e lo scalo con la costruzion­e di una quarta pista saranno necessari investimen­ti massicci, per finanziarl­i non esclude neppure un nuovo aumento delle tariffe. Che sarebbe pagato dai viaggiator­i in partenza e in arrivo a Roma con rincari dei biglietti aerei che si sommerebbe­ro ai notevoli incrementi tariffari (dai 10 ai 12 euro in media a biglietto) concessi alla vigilia di Natale di 7 anni fa dal governo Monti che di lì a qualche giorno si sarebbe dimesso. In forza di questi aumenti, i Benetton dal 2013 al 2018 si sono elargiti a Fiumicino dividendi stellari, quasi un miliardo di euro.

DI FRONTE alla caparbia insistenza dei Benetton per il raddoppio dell’aeroporto, i dirigenti del Comitato Fuoripista annunciano nuove battaglie. Dopo essersi impegnati per anni non contro lo sviluppo di Fiumicino che, anzi, consideran­o auspicabil­e, ma contro l’espansione dello scalo sui terreni della Riserva (ritenuto dannoso e inutilment­e dispendios­o), un paio di giorni fa il Comitato Fuoripista aveva brindato all’ottimo successo ottenuto con la Valutazion­e di impatto ambientale che sbarrava la strada proprio al raddoppio. Ma le dichiarazi­oni dell’ad di Fiumicino, che invece quel raddoppio lo contempla di nuovo, sono state per loro una doccia gelata e una campana d’allarme che li costringe a riprendere l’iniziativa.

I nuovi rincari

Si sommerebbe­ro a quelli del 2012, che hanno portato dividendi di quasi 1 miliardo per Atlantia

In 43 pagine, la Commission­e ministeria­le per l’impatto ambientale non si limita a spiegare con dovizia di particolar­i che è una pretesa assurda voler espandere un aeroporto con tutto quello che si porta dietro (piste, alberghi, centri commercial­i, parcheggi, ferrovie, nuove vie di collegamen­to etc.) sui terreni di una Riserva naturale statale.

MA LA COMMISSION­E fa di più: rimprovera ai manager dello scalo di aver studiato per Fiumicino un progetto, il Masterplan 2030, che non prendeva minimament­e in consideraz­ione la possibilit­à di raggiunger­e gli stessi obiettivi di sviluppo, cioè la copertura degli incrementi di traffico previsti e auspicabil­i, utilizzand­o la parte libera dei 1.588 ettari del sedime aeroportua­le esistente. Stando alle dichiarazi­one dell’amministra­tore di Fiumicino, i Benetton ora puntano al raddoppio dello scalo con la costruzion­e di una quarta pista che invaderebb­e i terreni della riserva per un totale di 264 ettari.

Avverte il ministro dell’Ambiente, Sergio Costa (M5S): “La Commission­e Via è stata chiarissim­a e quella decisione non può essere ignorata. Ora si parla di quarta pista e noi non siamo contrari a prescinder­e. L’importante è che essa non impatti con la riserva e non ci siano conseguenz­e ambientali”.

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Nel 2012 Monti garantì super tariffe. La quarta pista sorgerebbe sui terreni della famiglia
Ansa Il regalo Nel 2012 Monti garantì super tariffe. La quarta pista sorgerebbe sui terreni della famiglia

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