QUANTE SCOPERTE TURCHE, SALVINI
Fu un momentaccio per Matteo Salvini. Accadde mentre, in cerca di basi per l’impegnativo dibattito con Confindustria, sfogliava le pagine ingiallite dal tempo dell’Enciclopedia “Conoscere”, l’unica con le figure grandi grandi che ancora apprezzava moltissimo, altro che tutto quello scritto piccolo piccolo. La consultava dall’infanzia perché non si percepiva quel disgustoso odorame di intellettuali emanato dalla Treccani o, Dio ce ne scampi, dalla De Agostini, piena zeppa di paroloni da professoroni.
Si commosse, anche, l’aveva dimenticato, il pelo della figa disegnato a 14 anni sulla Venere di Milo. Ricordò di averlo fatto con cura per far ridere il compagno di banco, anzi, no, Giorgetti, l’anno prima. Sospirando sul tempo che passa, voltò pagina, sezione Storia dei
Popoli e fu choc. Rilesse, ma le parole restavano là, nero su bianco e “Conoscere” non sbagliava mai, ne aveva avuto riprova nell’incontro con Mattarella. I gatti erano animali provenienti dall’Egitto! I gatti non erano italiani! Un flash: il suo twitter antisardine, quello col gatto in primo piano e lui che elogia la capacità del felino di papparsi i pescetti. Aveva elogiato una creatura non autoctona! Lui strenuo difensore de ll ’ italianità! Lui con l’A utarchia nel DNA! Cercando “Autarchia” nell’indice, ottenendone solo un rimando a un’illustrazione di Mussolini mietitore, l’orrore si impadronì di lui gettandolo nella prostrazione.
Sfogliò ancora affannosamente, terzo volume, Sezione Religioni. La Madonna non era italiana. La Madonna aveva lo stesso nome della figlia di Maometto, che andò sposa ad Ali Ibn Abi Talib”, Salvini sperò fossero cooordinate bancarie e invece no, quello era un barbuto alla Isis e la Madonna era di origini arabe! E lui l’aveva invocata davanti a 1.800.000 followers!
E ancora. L’orzaiolo del Twitter in cui parlava di sua nonna che gli faceva gli impacchi di camomilla, Sezione “Le buone cure di una volta” (la consultava sempre prima di meeting internazionali). Scoprì che l’orzaiolo era una malattia Tuareg! Con tutta quella sabbia, la luce abbacinante e gli etti di kajal che si danno sulle palpebre, è la patologia più diffusa tra gli uomini blu! Aveva rivelato pubblicamente di avere una malattia non italiana!
Il colpo più duro, però, glielo diede “Nazioni del nostro continente, vediamole da vicino”. “La Turchia produce tonnellate di nocciole che esporta in tutto il mondo, Italia per prima”. “Italia per prima” gli diede i sudori freddi. La Nutella. A lui dei gatti, della Madonna, degli orzaioli e di sua nonna non gliene fregava un cazzo, ma la Nutella gli piaceva davvero, succhiarsi il dito ripieno fino alla falangina e leccarlo avidamente anche sotto l’unghia era un piacere che lo faceva dubitare un po’ della sua virilità, ma chi se ne frega! Ora doveva rinunciare perché quella gioia del palato era fatta con nocciole turche? Chiamò la Bestia sbagliando numero tre volte per il nervosismo, rimediando due vaffanculo su tre quando disse “Pronto, sono Salvini”. La Bestia lo sedò. Gli suggerì di dire che ci aveva ripensato e bona lè. “Ma è una bugia!” osservò Salvini. Non aspettò la risposta, riattaccò rasserenato. Certo. Una più una meno, dì quello che ti pare. Risposta giusta, che forza, la Bestia. Aprì la credenza, prese il barattolo della Nutella e ci ficcò la lingua dentro. Bugiardo sì, ma maschio.
A lui dei gatti, degli orzaioli e di sua nonna non gliene fregava un cazzo, ma la Nutella gli piaceva davvero