Il Fatto Quotidiano

La trovata di Corbyn: sbugiardar­e l’avversario

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Asei giorni dalle elezioni politiche del 12 dicembre la strategia del Labour sembra essere quella di sbugiardar­e il rivale Boris Johnson. La scorsa settimana il leader l a bu r i st a Jeremy Corbyn ha diffuso un dossier riservato che proverebbe l’intenzione di Johnson di mettere il Servizio sanitario nazionale sul piatto di un accordo commercial­e con gli Stati Uniti post Brexit. Ieri a dargli manforte le clamorose dimissioni di Alexandra Hall Hall, consiglier­e per Brexit all’Ambasciata Usa a Washington, che ha dichiarato di non poter più “diffondere mezze verità in rappresent­anza di un governo di cui non mi fido”. E sempre ieri Corbyn ha accusato il primo ministro di mentire sul reale impatto del suo accordo con l’Ue sull’economia nord- irlandese, mostrando un documento del Tesoro che prevede crescita dei prezzi e aumento dei costi dei controlli doganali per i business locali.

Una strategia aggressiva. Nelle ultime settimane, il Labour ha accorciato lo svantaggio: ora lo scarto con i Conservato­ri sarebbe intorno ai 10 punti. Rischia però una sconfitta epocale nelle regioni post- industrial­i del Nord tradiziona­lmente laburiste ma che hanno votato Leave al referendum su Brexit. E il problema è proprio Corbyn, percepito come debole e ambiguo.

Le roccaforti rosse stavolta potrebbero preferire i Conservato­ri, che sotto la leadership di Johnson, con il suo slogan semplice ed efficace Get Brexit done, stanno intercetta­ndo anche il voto del Brexit Party di Nigel Farage.

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