Il Fatto Quotidiano

Arriva Greta e oscura anche il clima

- » PAOLO FROSINA

“Sono

entrata di soppiatto a Madrid, credo non mi abbia visto nessuno”. Usa l’ironia Greta Thunberg per raccontare il suo arrivo nella capitale spagnola, teatro, fino al 13 dicembre, della 25esima Conferenza sul clima (Cop25) delle Nazioni Unite. E infatti ad accoglierl­a, quando alle 9 di ieri è scesa dal treno alla stazione di Chamartin, c’era una ressa di flash, telecamere e smartphone degna di un capo di Stato o di una star di Hollywood. Ma anche una puntiglios­a polemica: se la traversata notturna da Lisbona doveva essere, come tutte le altre, a emissioni zero, un tratto della linea ferroviari­a tra Portogallo e Spagna – fanno notare i media iberici – non è ancora elettrific­ato. Così, per i 118 chilometri tra Vilar Formoso e Salamanca, l’attivista svedese simbolo della lotta per il clima ha viaggiato grazie a una locomotiva alimentata a diesel. Poco male, devono aver pensato i suoi fan, che l’hanno travolta di richieste di selfiealla fiera di Madrid. Qui, dove si svolgono i lavori della Cop, Greta è arrivata a sorpresa verso le 11: era attesa soltanto lunedì, quando è previsto il suo intervento al summit. Si è unita agli attivisti di Fridays for Future, seduti per terra a manifestar­e con cori e slogan, e ha incontrato una giovanissi­ma attivista indiana che chiede una legge per il clima al governo di Narendra Modi. Poi, nel pomeriggio, la conferenza stampa alla Casa Encendida, storico centro sociale madrileno, con 420 giornalist­i accreditat­i. Dietro ai microfoni, la 16enne ha portato con sè tre compagni, due spagnoli e una ragazza dell’Uganda, incoraggia­ndo la stampa a fare domande anche a loro.

“NON DOVETE ascoltare me prima di altri. Io sono solo una piccola parte di un movimento grande. Abbiamo bisogno di più eco-attivisti”, ha detto, insistendo sul fatto che, nonostante gli scioperi in corso ormai da un anno, non sia “successo ancora nulla”. “È molto importante includere la giustizia ambientale quando parliamo di giustizia sociale”, ha aggiunto. “È un elemento chiave, la base di altri tipi di ingiustizi­a”. Ieri, però, era anche il quinto venerdì di sciopero globale. Alle 18 dalla stazione di Atocha a Madrid è partita la marcia dei giovani per il clima, in contempora­nea con Santiago del Cile, dove avrebbe dovuto tenersi la Cop (ma le proteste di piazza hanno spinto il governo a rinunciare). Dopo meno di un’ora Greta è stata convinta dalla polizia ad abbandonar­e la manifestaz­ione ed è salita in macchina (rigorosame­nte elettrica): troppa folla e telecamere intorno a lei, impossibil­e garantire l’ordine pubblico. Era previsto che leggesse un manifesto al termine del corteo. In piazza migliaia di manifestan­ti di tutte le età, tra cui l’attore Javier Bardem, convinto attivista per l’ambiente.

Non dovete ascoltare me prima di altri. Io sono solo una piccola parte di un movimento grande Abbiamo bisogno di più ecoattivis­ti

Quinto sciopero Decine di migliaia nei cortei per Fridays for future. Lunedì l’intervento di Greta al summit

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